Grecia, Ue studia estensione aiuti. Varoufakis: non sono stato insultato all'Eurogruppo

Grecia, Ue studia estensione aiuti. Varoufakis: non sono stato insultato all'Eurogruppo
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Giovedì 21 Maggio 2015, 15:25 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 10:02
Il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis in una intervista al New York Times dice di «non essere stato insultato» all'Eurogruppo di Riga del mese scorso, aggiungendo inoltre di aver registrato» la riunione dei ministri delle finanze ma per motivi di privacy non è possibile diffondere la registrazione.



L'Eurogruppo intanto studia la possibilità di estendere fino all'autunno l'attuale piano di aiuti alla Grecia in scadenza il 20 giugno, scrive il quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung citando funzionari europei secondo cui Atene potrebbe ricevere aiuti finanziari e in cambio attuare solo una parte delle riforme richieste dai creditori. Il governo ellenico dovrebbe varare la riforma dell'Iva per reperire altri 5 miliardi di gettito, mentre la riforma previdenziale e quella del mercato del lavoro verrebbero rinviate a dopo l'estate. Una ipotesi tuttavia bollata come «fantascienza» da Varoufakis. E anche alla domanda se all'Eurogruppo di Riga abbia registrato la riunione, ha risposto: «Favole».



Nell'Eurogruppo di Riga Varoufakis, secondo le voci circolate, fu accusato di essere un perditempo, un dilettante e un giocatore d'azzardo. «Nego con ogni fibra del mio corpo» tutte le accuse, dice Varoufakis al Nyt. «Ho una registrazione della riunione», aggiunge. «I giornalisti entrarono in un vortice di falsificazioni e bugie, di cui sono sicuro non erano del tutto responsabili», dice Varoufakis. «Sembra che ci siano state delle fughe di notizie completamente disconnesse dalla realtà».



La Grecia comunque è davvero sull'orlo del default e a confermarlo sono i deputati di Syriza annunciando che il Governo, senza nuovi aiuti, non rimborserà i 300 milioni di euro che deve al Fmi il 5 giugno. Ma pagherà invece stipendi e pensioni, perché i cittadini contano più dei creditori internazionali.



Nonostante la Bce abbia aumentato di 200 milioni di euro la liquidità d'emergenza alle banche (Ela) rinviando l'eventuale stretta sull'haircut, lo sconto sul valore dei bond greci, la situazione è talmente critica che il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble non esclude un fallimento e Moody's vede «alta» la possibilità di un congelamento dei depositi bancari. Il premier Tsipras però non si scoraggia, punta su un accordo politico e oggi, a Riga, tornerà alla carica sulla ristrutturazione del debito presentando il suo piano a Merkel, Hollande e Juncker.



I negoziati a livello tecnico sono ripresi dopo una pausa di qualche giorno e «le cose si muovono», riferiscono fonti europee. I greci hanno presentato al Brussels Group proposte sui tre nodi principali: pensioni, mercato del lavoro e una semplificazione dell'Iva, con due aliquote. Quella sull'Iva sembra sia stata già criticata, quindi il Governo starebbe pensando ad una misura sostitutiva: un'imposta dello 0,1-0,2% sulle transazioni bancarie (ad eccezione dei prelievi al bancomat e dei pagamenti con carta). Secondo la Bloomberg, i creditori avrebbero aperto a un compromesso sul salario minimo che Tsipras vuole aumentare, ma riterrebbero una riforma delle pensioni inderogabile.



Il vero negoziato è politico ed è nelle mani di Tsipras, che oggi e domani cercherà di fare leva sugli altri leader a margine del vertice sulla Eastern Partnership di Riga. Già questa sera il premier ellenico ha in programma un bilaterale con la Merkel dopo la cena dei leader. Obiettivo, un'intesa globale che metta fine all'austerity e comprenda una soluzione sul debito. Questione che i creditori non vogliono però affrontare: gli accordi del 2012 prevedono che se ne torni a parlare solo una volta che sarà concluso l'attuale programma di salvataggio.



L'obiettivo di tutti è arrivare a un accordo entro fine mese, perché il 5 giugno per la Grecia potrebbe scattare un probabile default ufficiale: «Non ci sono fondi» per rimborsare l'«enorme» prestito del Fmi, ha detto Nikos Filis, portavoce del gruppo parlamentare di Syriza, assicurando però che il Governo pagherà stipendi e pensioni. Ma «non daremo soldi ai creditori», avverte.



Ad aumentare la tensione, Moody's spiega che le prospettive per le banche greche sono negative, rispecchiando la crisi di liquidità. E visto che «è improbabile un allentamento delle tensioni» sugli istituti di credito ellenici nei prossimi 12-18 mesi, «è molto alta la possibilità» che venga imposto «un controllo sui trasferimenti di capitali e un congelamento dei depositi».