Grecia annuncia accordo con creditori. Ma l'Ue frena: manca intesa politica

Grecia annuncia accordo con creditori. Ma l'Ue frena: manca intesa politica
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Martedì 11 Agosto 2015, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 09:39
La Grecia ha fretta di incassare gli oltre 80 miliardi di euro del terzo salvataggio e annuncia di aver raggiunto l'accordo con i creditori. Ma l'Europa frena, spinta dalla Germania che vede nell'accelerazione il rischio di un'intesa malfatta. L'accordo è solo «a livello tecnico, manca quello politico», ha spiegato la Commissione europea impegnata in queste ore a mediare tra Berlino e Atene per trovare una soluzione prima del 20 agosto, quando scade il rimborso da 3,4 miliardi di euro alla Bce.



E in serata c'è stato un colloquio telefonico tra la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier greco Alexis Tsipras, secondo quanto riferiscono i media ellenici. Merkel avrebbe spiegato a Tsipras che «sono necessarie più informazioni per un accordo con i creditori» e che ciò «richiede tempo». Dal canto suo il premier greco avrebbe risposto che Atene «ha un accordo che soddisfa tutti i criteri delle decisioni prese il 12 luglio e quindi si andrà avanti».



Il rischio di un default non c'è più, perché dopo l'accordo all'Eurosummit di luglio la Grecia otterrà comunque i fondi per rimborsare la Bce. Se non si arriverà al via libera definitivo al terzo salvataggio, ci sarà un secondo prestito ponte, discusso già oggi nella teleconferenza dei viceministri dell'economia dei 28 Stati Ue che ha accolto con favore l'intesa tecnica. Poichè si attinge dal fondo europeo Efsm, serve l'accordo di tutti e non solo della zona euro. È la strada preferita da Berlino, che vuole un po' più di tempo per risolvere tutte le questioni rimaste aperte, nonostante da più parti vengano definite solo «dettagli».



Infatti l'accordo raggiunto la notte scorsa tra Atene e creditori (cioè i rappresenti di Ue, Bce, Fmi ed Esm) già comprende tutte le questioni più importanti. Prima fra tutte gli obiettivi di bilancio, sui quali il Governo Tsipras ha ottenuto molto: il surplus primario sarebbe stato fissato a 0,25% per quest'anno, 0,5% per il 2016 e all'1,75% per il 2017. Target più realistici che allontanano la mannaia da 20 miliardi di euro che sarebbe calata con gli obiettivi del precedente Memorandum, fa sapere il Governo greco.



Oltre al nuovo Memorandum di 27 pagine, che comprende misure da fisco a p.a., da privatizzazioni a lotta all'evasione, l'intesa prevede anche 35 "azioni prioritarie" che saranno votate assieme all'accordo complessivo già giovedì, giorno in cui Tsipras ha chiesto al Parlamento di riunirsi d'urgenza. Tra le misure che il Governo è pronto ad attuare subito c'è l'aumento della tassazione dell'industria mercantile, liberalizzazioni, abolizione delle pensioni anticipate e delle esenzioni fiscali per le isole.



Nonostante la buona volontà dei greci, che hanno negoziato un nuovo Memorandum in tempo record, Berlino frena, parlando di dettagli ancora da definire. Altri paesi, come la Finlandia, le vanno dietro come da tradizione e parlano di accordo vicino ma ancora da raggiungere. È vero che le istituzioni continuano a limare il testo in queste ore, ma esse stesse hanno confermato che l'accordo tecnico sui principi c'è.



Resta quindi da sciogliere il nodo politico, come sempre in questa crisi greca. Il presidente della Commissione Ue, che già ieri ha sentito il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble e il premier Tsipras prova a mediare oggi direttamente con la Merkel e con Hollande. Se la mediazione riuscirà, venerdì un Eurogruppo dovrebbe ratificare l'accordo sul terzo salvataggio. Altrimenti si percorrerà la strada di un nuovo prestito ponte, rinviando la decisione ancora una volta.
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