Federvini, vendemmia 2014 messa alla prova dal maltempo

Federvini, vendemmia 2014 messa alla prova dal maltempo
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Lunedì 8 Settembre 2014, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 17:07
(Teleborsa) - Il maltempo ha caratterizzato l'estate 2014, provocando notevoli danni non solo al turismo ma anche all'agricoltura. Abbiamo chiesto a Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e Federvini, se il vino di quest'anno risentirà di questa inusuale stagione estiva. Boscaini ha spiegato che le molte piogge e le temperature piuttosto basse di questa estate hanno portato un ritardo di maturazione dell'uva e una non uniformità di maturazione, in certi casi, poi, ad attacchi di muffe sulle uve, penalizzando non solo la quantità ma soprattutto la quantità di vino prodotto. La raccolta è appena cominciata, ha puntualizzato però Boscaini, aggiungendo che i giochi non sono ancora finiti. Dobbiamo dunque attenderci un aumento dei prezzi? Non credo che ci sarà un'impennata dei prezzi, ha detto il presidente di Masi Agricola e Federvini, considerando il fatto che l'Italia ha bisogno di esportare e che l'anno scorso il raccolto è stato ottimo. Può esserci però qualche carenza sulle singole zone. Oggi il discorso della limitazione produttiva sulle aree comporta delle differenze da zona a zona al di fuori del discorso generale, di quanto produce l'Italia e in questi casi ci possono essere delle ripercussioni notevoli. Sappiamo bene che l'Italia è il primo produttore di vino nel mondo. Il maltempo può mettere a rischio questo primato? Il maltempo non ha colpito tutta l'Italia, ma è stato trasversale, ha spiegato Boscaini segnalando che anche la Francia è stata coinvolta e all'est anche la Croazia. Italia e Francia sin da sempre si sono contese il primato, anche se ora c'è anche l'insidiosa presenza della Spagna con cui bisogna fare i conti. I giochi sono ora fatti da tre nazioni, ha specificato il presidente di Masi Agricola e Federvini, grazie alla rinascita del vigneto spagnolo ed ai forti investimenti nel settore, anche per via degli aiuti comunitari. Il primato di produrre di più in quantità, però, è un punto di merito ma non il punto di merito, ha chiarito Boscaini, aggiungendo che dobbiamo produrre tanto e bene e dobbiamo imparare a saper vendere bene, visto che in questo abbiamo dei grossi limiti, specie rispetto alla Francia.
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