Nessun Paese, dalla Cina all’Europa, dall’Africa agli Stati Uniti, può permettersi di chiudere o di abbandonare le proprie città in quanto invivibili. Per fortuna non partiamo da zero, perché abbiamo già una grande impresa americana ( la Tesla) che produce esclusivamente automobili elettriche e quasi tutte le grandi case automobilistiche stanno moltiplicando gli sforzi in questa direzione. Il limite per mettere in atto questa inevitabile rivoluzione è dato dalla durata e dalla velocità di ricarica delle batterie. Anche in questo caso il progresso è in corso: è cominciata con una cooperazione fra la giapponese Panasonic e la stessa Tesla nella costruzione di una fabbrica di ultramoderne batterie al litio capace di fare fronte alla domanda di 500 mila automobili all’anno, mentre si stanno moltiplicando progetti di ricerca e di sviluppo per ridurre i tempi di ricarica delle batterie verso il limite di cinque minuti. Questa rivoluzione tecnologica rende quindi possibile ai governi nazionali e alle autorità metropolitane l'adozione di politiche restrittive per la circolazione delle auto tradizionali e di incentivazione per le auto elettriche, restrizioni fino ad oggi nemmeno pensabili.
La pressione dell’opinione pubblica e il progresso tecnologico condurranno verso città più vivibili e questo combinato disposto accelererà la rivoluzione di tutta l'industria dell’automobile.
Non si tratta di cambiamenti economici e politici di poco conto perché la conseguenza di tutto questo sarà un passaggio di potere dalle grandi imprese produttrici di carbone e di petrolio verso i produttori e i distributori di energia elettrica. Le nuove batterie renderanno infine possibile un efficiente accesso all’energia delle zone più isolate dei continenti più poveri anche perché, in almeno un terzo dell’Africa, l'elettricità da energia solare già oggi costa meno di quella da petrolio o da carbone. Forse è un po' forzato concludere che il nostro futuro è rinchiuso in una batteria ma è certamente appropriato prendere atto che una parte non trascurabile della vivibilità delle nostre città e dello sviluppo delle zone periferiche del mondo è condizionato dalla possibilità di accumulare energia in modo efficiente e a basso costo. Peccato che anche in questo così importante campo del progresso tecnologico il ruolo europeo sia per ora solo marginale, un ruolo sostanzialmente di rincorsa.
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