Più in generale e riferendosi alla crescita globale Christine Lagarde, direttore generale del Fmi, ha parlato di «ottimismo per le prospettive di breve termine», ma ha anche avvertito: «Il medio termine ci dà qualche
preoccupazione». «I bassi tassi d'interesse hanno portato ad accumularsi delle vulnerabilità potenzialmente gravi
nel settore finanziario. Abbiamo visto un notevole aumento del debito in molti Paesi e dobbiamo tenere la guardia alta» ha detto, invitando i leader mondiali a «riparare il tetto» delle rispettive abitazionì ora che la ripresa globale
sta correndo. La crescita globale, inoltre, potrebbe essere colpita anche da politiche che si concentrano esclusivamente sull'interno di un Paese, come gli Usa di Trump al motto di «America First» ma anche come effetto dei negoziati su Nafta e sulla relazione post Brexit tra Ue e Regno Unito; altri rischi potrebbero derivare da tensioni geopolitiche e dall'incertezza politica di alcune nazioni.
Vietato quindi compiacersi e abbassare la guardia. «La ripresa in corso - ha spiegato - è soprattutto ciclica. La crescita globale sta accelerando dalla metà del 2016 e tutto punta a un continuo rafforzamento nel 2018 e 2019» ma «il compiacersi è uno dei rischi contro cui dobbiamo lottare».
Insomma - ha continuato - «ci sentiamo incoraggiati ma non soddisfatti» dalla ripresa: «Ci sono ancora tante persone escluse della ripresa, un quinto dei paesi emergenti e in via di sviluppo ha visto il suo Pil pro capite calare nel 2017». Inoltre, «ci sono incertezze di fronte a noi» tra cui un aumento del debito in vari Paesi. «Dobbiamo essere vigili». Ancora una volta , poi, Lagarde, ha fatto pressing sui legislatori mondiali affinchè approfittino del momento attuale per fare le riforme necessarie: è questo il momento di spingere l'acceleratore su una crescita inclusiva e sostenibile.
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