Fisco, in arrivo 190 mila avvisi preventivi: le Entrate avvertono con sms o email

Fisco, in arrivo 190 mila avvisi preventivi: le Entrate avvertono con sms o email
di Luca Cifoni
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Venerdì 19 Giugno 2015, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 23 Giugno, 17:42
In un mondo ideale, il fisco non ha bisogno di fare controlli sui contribuenti: sono questi ultimi che vuoi per senso di lealtà, vuoi per evitare guai, provvedono a chiarire la propria posizione e a mettersi in regola in caso di errori ed anomalie. Magari un traguardo così ambizioso non è ancora a portata di mano, ma l’Agenzia delle Entrate prova ad avvicinarsi ad esso con l’invio di 190 mila comunicazioni, sotto forma di alert, a contribuenti che rientrano negli studi di settore.



LA NUOVA FILOSOFIA

È una campagna che fa parte della nuova filosofia del fisco riflessa in alcune norme dell’ultima legge di Stabilità (in particolare la nuova versione del ravvedimento operoso): l’idea è che l’amministrazione mette a disposizione del contribuente tutti gli elementi in proprio possesso, in modo che quest’ultimo possa in qualche modo prevenire le verifiche. Un’operazione del genere è stata già avviata per quanto riguarda le società in caso di anomalie su plusvalenze e sopravvenienze attive, ma ora viene estesa a una platea più estesa di contribuenti.



In concreto l’Agenzia sta inviando in questi giorni 190 mila inviti a consultare il “cassetto fiscale” (disponibile sul sito dell’Agenzia) aggiornato con le comunicazioni di anomalia sugli studi di settore relative al triennio 2011-2013. Gli studi di settore sono procedure con le quali vengono approssimati i valori minimi dei ricavi di imprese professionisti e lavoratori autonomi.



I SOFTWARE

Gli inviti non arrivano per lettera ma via email, Pec o sms, direttamente agli interessati o ai professionisti che questi avevano individuato. A quel punto è possibile fornire chiarimenti e precisazioni attraverso i software messi a disposizione sullo stesso sito dell’Agenzia. I contribuenti possono quindi mettersi in regola, se risultano effettivamente errori o omissioni, sfruttando il ravvedimento operoso e beneficiando quindi della riduzione delle sanzioni, secondo il principio per cui chi corregge prima paga meno. Questa strada può essere percorsa anche nel caso in cui la violazione sia già stata constatata o siano iniziati accessi, ispezioni o verifiche.



Ma l’operazione non si limita alla segnalazione di anomalie sugli studi di settore. Le Entrate infatti mettono a disposizione del contribuente anche gli inviti a presentare i modelli di studi di settore, se non ha già provveduto, i modelli già trasmessi, l’elenco delle anomalie emerse in fase di trasmissione della dichiarazione, le segnalazioni inviate dai contribuenti stessi (o dagli intermediari) per giustificare situazioni di non congruità rispetto agli studi, le risposte a comunicazioni dell’amministrazione e le statistiche relative ai dati dichiarati ai fini degli studi di settore. Insomma i cittadini avranno la possibilità di farsi un’idea complessiva di quel che il fisco sa di loro, e fare poi le proprie scelte. La scommessa è che tutto ciò si trasformi in maggiore compliance, ovvero adesione spontanea da parte del parte del contribuente.
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