Nonostante la forza del Quantitative easing, le Borse europee stentano a decollare. Piazza Affari è l’unica (insieme a Francoforte, più debole) a resistere con una certa forza sopra la parità. Per Milano superato la soglia dei 22.500 vuol dire ritoccare il record segnato a giugno 2014 (22.502) e tornare ai livelli della primavera del 2011. Al contrario scivola verso il basso Atene (-4,2%) mentre il rendimento del decennale ellenico è vicino al 10%. Si tratta di un trend che non stupisce. I riflettori rimangono infatti puntati sulla questione della Grecia. Ieri, secondo quanto riportato da Bloomberg, è stata di fatto bocciata la lista di riforme che Atene ha inviato all’Ue in vista dell’Eurogruppo di oggi.
Resta intanto sotto quota 100 punti il differenziale Btp/Bund, (in salita a quota 97) con il tasso del decennale italiano che sale all’1,29% mentre quello del Bund è in ulteriore discesa allo 0,32%. Nuovo colpo anche per l’euro che segna un nuovo minimo degli ultimi undici anni e mezzo sul dollaro: 1,0836, che porta la svalutazione al 9% da inizio anno. Percentuale che passa a oltre -20% se si raffronta l'attuale livello con il picco raggiunto dall'euro lo scorso inizio maggio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA