Acri-Mef, si tratta su governance e 33%

di R. Dim.
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venerdì 11 aprile 2025, 03:35

Dopo dieci anni, il protocollo Acri-Mef viene aggiornato e ieri, è stato avviato il tavolo, funzionale alla stabilità del sistema. «Il tetto del 33% all’investimento nella banca conferitaria dovrà essere rivisto, caso per caso, con il Mef», aveva detto a luglio 2024 Giovanni Azzone, presidente della Cariplo e dell’Acri. Quella soglia è un cappio al collo degli enti che se aveva un senso nel 2015, oggi è controproducente, costringendo alcune fondazioni a dismettere le quote nelle rispettive banche, come Carisbo in Intesa Sp. A parte gli ultimi giorni, con i mercati terremotati per i dazi di Trump, da anni i corsi dei titoli sono risaliti, mettendo a dura prova la soglia di un terzo.

Così dopo tante pressioni da varie parti per fare manutenzione, quell’accordo firmato il 22 aprile 2015 da Giuseppe Guzzetti, all’epoca presidente Cariplo e Acri e dal Ministro del Mef Pier Carlo Padoan, finalmente ieri è entrato nel cantiere di revisione fra Azzone e Marcello Sala, dg del Mef. «Le parti hanno concordato sull’opportunità di valutare l’eventualità di apportare alcuni aggiornamenti integrativi al protocollo», si legge nello scarno comunicato diffuso dall’Associazione e dal Tesoro.

PORTE GIREVOLI

Bocche cucite sui contenuti, anche se, anche tramite fonti di governo, non è difficile ricostruire il terreno di confronto sollecitato da anni: governance e diversificazione dei patrimoni.

Da tempo i vertici di alcuni enti sollecitavano di riformare la norma della continuità di mandati fra consigli e presidenze che venivano calcolati unitariamente.

Oggi c’è il limite di due trienni, si potrebbe fare in modo di non cumulare gli anni compiuti nei board distinguendoli ai fini del calcolo delle presidenze. Poi il protocollo nacque per impedire le porte girevoli impedendo il passaggio dagli organi delle fondazioni a quelli delle banche. Più in generale si potrebbero rimuovere alcuni vincoli anche nei meccanismi di nomina degli organi. La strada è aperta, ci sarà da discutere.

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