Louis Camilleri, l’amministratore delegato della Ferrari, si è dimesso. Il Ceo ha lasciato all’improvviso, «con effetto immadiato», spiegando l’abbandono per «motivi personali». La guida operativa del Cavallino la prende ad interim John Elkann, che è già Presidente di Exor, la holding azionista di riferimento dell’azienda di Maranello, e numero uno di Fca. «Durante i tempi incerti e difficili della pandemia da Covid-19, Louis ha guidato la nostra azienda con mano ferma, facendo della sicurezza e del benessere dei nostri dipendenti, delle loro famiglie e della nostra comunità, la sua priorità assoluta», ha commentato il rappresentante della famiglia Agnelli.
Il nipote dell’Avvocato ha usato parole piene di riconoscenza per Camilleri, annunciando ai dipendenti la scelta del manager di origini maltesi. «Ho appreso con grande dispiacere, so che per lui non è stata una decisione facile ma, come sempre accade con scelte così importanti, dobbiamo rispettarla. A lui sono estremamente grato per tutto ciò che ha fatto per la Ferrari e in particolare per il suo contributo negli ultimi anni, in cui ha preso il timone della nostra Società nel momento molto difficile seguito alla prematura scomparsa di Sergio nel luglio 2018. In qualità di membro di lunga data del Consiglio di Amministrazione, Louis ha mostrato un incrollabile senso di responsabilità assicurando continuità alla nostra organizzazione, guidando l’azienda verso il futuro con un piano strategico ambizioso e lungimirante. Il suo impegno è stato totale, come la sua fedeltà ai principi del nostro fondatore Enzo Ferrari.
La sua leadership e la sua passione hanno guidato la Cavallino verso risultati eccezionali, spesso raggiungendo o superando gli obiettivi impegnativi che lui stesso si era prefissato.
Nell’anno del covid, la società la mantenuto gli ambiziosi target, riportando un’ultima trimestrale eccellente. Il titolo ha continuato a rafforzarsi superando nei giorni scorsi la storica barriera dei 180 euro, che ha fatto schizzare la capitalizzazione di un costruttore che realizza solo diecimila vetture l’anno oltre i 35 miliardi. Unico neo la stagione in Formula 1, le competizioni sono un asset strategico per Maranello e le performance sono state molto deludenti e allungano ulteriormente il digiuno dal Mondiale. Per Elkann si annuncia un periodo molto intenso, la fusione con Psa è vicina al closing e fra venti giorni ci saranno le assemblee degli azionisti dei due Gruppi per dare in via libera definitivo alla nascita di Stellantis, un colosso da 9 milioni di auto l’anno. Oggi l'azione della Ferrari non ha avuto scossoni a Piazza Affari e si avvia verso la chiusura in parità.