Ha raccontato tutto tra le lacrime. Ha riferito al commissario della polizia Ferroviaria di Giulianova, Alessandro Russo, che era stata fermata con una scusa, poi bloccata e ripetutamente palpeggiata da un uomo di 56 anni nella zona della stazione, trascinandola in un posto al riparo da sguardi o possibilità di interventi di soccorso da parte di qualcuno. Il fatto era accaduto una settimana fa e lei che di anni ne ha 20, è rimasta scioccata. In questi giorni ha pensato sempre, con dolore, a quell’orribile fatto che poi ha raccontato piangendo alla mamma.
Quello sfogo con la mamma le ha dato la forza di presentarsi negli uffici della Polfer e denunciare la violenza subita. Lei, però, non conosceva quell’uomo che l’ha palpeggiata, ma ne ricordava benissimo le fattezze: agli agenti ha riferito in modo preciso il suo identikit. Alla luce della dettagliata descrizione, gli agenti hanno subito capito di chi si trattasse e sono andati a casa dell’uomo - un disoccupato già noto alle forze dell’ordine - e lo hanno messo di fronte alle sue responsabilità contestandogli quanto riferito dalla ragazza. Lui ha finito con l’ammettere quello che era accaduto, ma si è difeso sostenendo che non voleva violentarla: «Sì è vero l’ho toccata, ma solo una volta, è stato per me un momento di “follia” al quale non ho saputo resistere».
Ma la legge è molto dura in questi casi, prevedendo gli estremi di reato di violenza sessuale.