Uccise l'artista vicino di casa, a giudizio dopo aver cambiato 15 avvocati

Uccise l'artista vicino di casa, a giudizio dopo aver cambiato 15 avvocati
di Walter Berghella
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Giovedì 15 Dicembre 2022, 08:35

Ha già cambiato 15 difensori, tra quelli di fiducia e d'ufficio, e ieri ci ha provato a far di nuovo rinviare l'udienza preliminare. Ma non gli è riuscita ad Amleto Petrosemolo, 70 anni, di Lanciano, accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi nei confronti dell'ex imbianchino, artista, pittore e chitarrista Francesco De Florio De Grandis, 72 anni, noto a Lanciano come Ciccillo. Il gup Maria Rosaria Boncompagni l'ha rinviato a giudizio, davanti alla Corte d'Assise di Lanciano con processo fissato il 9 giugno. Corte che sarà presieduta dal giudice Giovanni Nappi, a latere Maria Teresa Pesca, più sei giudici popolari da nominare.

Il delitto è avvenuto lo scorso 13 febbraio in via Cipollone a Lanciano. Petrosemolo ha scaricato alle spalle di Ciccillo 13 colpi di pistola, 4 dei quali lo hanno colpito: letale il colpo alla cervicale. La vittima stava andando a messa in Basilica e aveva appena varcato il portone del condominio, al civico 16/B, dove vive anche l'imputato, stesso pianerottolo e porta d'ingresso frontale. «Parlava male di me, mi assillava e mi stuzzicava quando gli passavo davanti», si è sempre giustificato Petrosemolo cercando di fornire così un movente all'assurda tragedia che diventa l'aggravante per motivi abietti.

Ieri mattina l'imputato prova a rifiutare pure il difensore d'ufficio Domenico Cianfrone con banali scuse.

«Lo ricuso», dice sempre più confuso al gup, che lungamente gli spiega che non ci saranno rinvii infiniti, che gli spetta un processo regolare con la garanzia della difesa. Così il giudice gli fa presente che gli avvocati non si ricusano e conferma l'avvocato Cianfrone fino a che, eventualmente, Petrosemolo sceglierà un nuovo difensore di fiducia per l'avvio del processo. Con il dolore che non si cancella, in aula presente la moglie di Ciccillo, Licia Liliana Russo, e il figlio Carmine, gli altri due sono Roberto e Franco. Li patrocina l'avvocato Fabio Palermo, di Ortona. La famiglia De Grandis si è costituita parte civile.

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