Terrorismo islamico, nel mirino anche le conversioni in una moschea abruzzese

Terrorismo islamico, nel mirino anche le conversioni in una moschea abruzzese
di Marcello Ianni
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Domenica 24 Marzo 2019, 09:11
Cittadini di nazionalità italiana ed albanese sottoposti al processo di islamizzazione in una moschea del Teramano. C’è anche questo aspetto sotto la lente di ingrandimento della Direzione distrettuale antiterrorismo dell’Aquila che due giorni fa ha dato seguito ad un ventina di perquisizioni in Italia e in Abruzzo nei riguardi di altrettanti cittadini di nazionalità tunisina sui quali pende la pesante accusa di finanziare all’estero il movimento militare “Al-Nusra”, gruppo armato jihadista salafita attivo dal 2012 nel contesto della guerra civile in Siria.

Le indagini hanno annotato diversi processi di conversione alla religione islamica di cittadini italiani e albanesi all’interno della moschea. Gli accertamenti hanno anche appurato come alcuni degli indagati di nazionalità tunisina fossero frequentatori della moschea molto cara a Issam Shalabi, il cittadino di nazionalità egiziana, di 22 anni ex dipendente di una ditta per le pulizie al Mc Donald’s di Colonnella, arrestato a Milano con l’accusa di essere un lupo solitario dell’Isis: di giorno svolgeva le pulizie, di notte pregava che “la Legge di Allah copra tutta la terra”.

Il gruppetto di egiziani finiti sotto inchiesta (commercianti di tappeti, macellai, titolari di ditte specializzate in piccoli lavori edili) sarebbero riusciti a inviare soldi in contanti all'estero introitati con il sistema delle collette (attraverso connazionali incaricati proprio di svolgere il porta a porta) e soprattutto con artifizi contabili delle loro attività commerciali, utilizzando il collaudato metodo “Hawala”, un sistema informale di trasferimento di valori basato sulle prestazioni e sull'onore di una vasta rete di mediatori sparsi nel mondo.

L'intero articolo sull'edizione cartacea del Messaggero oggi, 24 marzo, in edicola
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