Le indagini hanno annotato diversi processi di conversione alla religione islamica di cittadini italiani e albanesi all’interno della moschea. Gli accertamenti hanno anche appurato come alcuni degli indagati di nazionalità tunisina fossero frequentatori della moschea molto cara a Issam Shalabi, il cittadino di nazionalità egiziana, di 22 anni ex dipendente di una ditta per le pulizie al Mc Donald’s di Colonnella, arrestato a Milano con l’accusa di essere un lupo solitario dell’Isis: di giorno svolgeva le pulizie, di notte pregava che “la Legge di Allah copra tutta la terra”.
Il gruppetto di egiziani finiti sotto inchiesta (commercianti di tappeti, macellai, titolari di ditte specializzate in piccoli lavori edili) sarebbero riusciti a inviare soldi in contanti all'estero introitati con il sistema delle collette (attraverso connazionali incaricati proprio di svolgere il porta a porta) e soprattutto con artifizi contabili delle loro attività commerciali, utilizzando il collaudato metodo “Hawala”, un sistema informale di trasferimento di valori basato sulle prestazioni e sull'onore di una vasta rete di mediatori sparsi nel mondo.
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