Sull’origine dolosa dell’incendio scoppiato a Sulmona non ci sono dubbi: un rogo nel cuore della notte, ieri, in via San Pietro a Bagnaturo, con un’auto, una Fiat 500 XL andata completamente distrutta in pochi minuti. E poi i danni pesanti alla facciata della casa sotto la quale era parcheggiata, le fiamme che hanno raggiunto i fili dell’elettricità lasciando il quartiere al buio e la tragedia sfiorata, perché i vigili del fuoco, intervenuti sul posto chiamati da alcuni residenti, hanno fatto appena in tempo a togliere una bombola del gas che si trovava nei paraggi.
Poteva trasformarsi in tragedia, insomma, e resta, comunque, un episodio grave, le cui cause, il movente e, soprattutto gli autori, sono ora al vaglio della compagnia dei carabinieri di Sulmona che indaga sulla vicenda. Qualche indicazione, però, l’avrebbe data colui contro il quale, probabilmente, il gesto intimidatorio era rivolto: un sessantottenne del posto che già un mese fa sarebbe stato minacciato da un giovane di sua conoscenza e a lui legato per ragioni familiari.
«Vigliacchi- ha dichiarato a caldo- non hanno il coraggio di affrontarmi di persona». L’auto distrutta, però, è di un 45enne del Pescarese, ospite del sessantottenne perché fidanzato della figlia.