Grandi eventi, cinque arresti della Finanza a Pescara: coinvolti l'ex assessore Cuzzi, Di Pietrantonio e Di Carlo del Pd con gli imprenditori Cipolla e Summa

Giacomo Cuzzi, ex assessore ai grandi eventi di Pescara
3 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Luglio 2020, 09:35 - Ultimo aggiornamento: 11:45
Clamorosi sviluppi a Pescara dell'inchiesta della guardia di finanza sull'organizzazione dei grandi eventi del Comune nella passata amministrazione di centrosinistra. I finanzieri del Comando provinciale di Pescara, su delega della Procura della Repubblica di Pescara, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di cinque soggetti tra politici del Pd ed imprenditori, coinvolti in un’attività di corruzione, turbativa d’asta, finanziamenti illeciti e assunzioni clientelari. Si tratta dell'ex assessore ai grandi eventi Giacomo Cuzzi, oggi capogruppo Pd in consiglio comunale; dell'ex assessora comunale Simona Di Carlo; e del segretario cittadino del Pd Moreno Di Pietrantonio. Gli imprenditori sono Andrea Cipolla, della Best Eventi, e Cristian Summa, ristoratore leader del consorzio Pescara vecchia. Tutti, da questa mattina, si trovano ai domiciliari.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa tenuta in mattinata nell’ufficio del Procuratore della Repubblica di Pescara, dal procuratore capo Massimiliano Serpi e dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, colonnello Vincenzo Grisorio.


Le indagini, non ancora concluse, hanno preso il via nel 2018 dopo una serie di segnalazioni giunte alla Guardia di Finanza circa presunte illiceità nell’assegnazione dell’organizzazione dei “grandi eventi”, in particolare dei concerti musicali organizzati dal Comune di Pescara con l'impegno di importanti risorse finanziarie. Da quanto emerso, secondo l'accusa tutti i “grandi eventi” assegnati dal Comune nel quinquennio 2014/2019 erano stati appannaggio di un unico imprenditore, Andrea Cipolla, bypassando ogni procedura di selezione stabilita dalla legge e, in particolare, dal Codice degli Appalti. La scelta di artisti e cantanti (non coinvolti nell'inchiesta) era di fatto conseguenza di accordi fra l’imprenditore e l’Assessore pro tempore ai grandi eventi, Giacomo Cuzzi.

Nel corso del quinquennio la Finanza ritiene di aver accertato fatti di corruzione e turbativa d’asta nell’affidamento dell’organizzazione di ben in 22 concerti a Pescara per un importo di circa 1,2 milioni di euro.
Sempre secondo l'accusa, i costi degli eventi venivano gonfiati per permettere all’imprenditore di incassare un sovrapprezzo utile per costituire risorse da destinare successivamente alla corruzione e al finanziamento illecito di spese elettorali. Dalla documentazione sequestrata all’imprenditore Cipolla emergono anche gli importi delle somme consegnate a Cuzzi nonché somme elargite dallo stesso imprenditore utilizzate per sostenere la campagna elettorale dell'assessore nel 2019.
Nelle indagini è stato poi coinvolto un altro imprenditore, Cristian Summa, cui è contestata una presunta illecita assegnazione di 200mila euro circa di fondi comunali per attività di promozione turistica di Pescara nel periodo natalizio, circostanza che fa pensare all'iniziativa del videomapping in piazza Salotto. Anche in questo caso, emergevano dazioni di denaro ed altre utilità nei confronti dei tre politici coinvolti, in occasione delle campagne elettorali cui hanno partecipato.
L'attenzione degli investigatori si è anche concentrata sul concorso pubblico alla Asl di Pescara che Moreno Di Pietrantonio, dirigente medico della stessa Asl, avrebbe “pilotato”, in qualità di segretario cittadino del Pd, per garantire a Simona Di Carlo, già assessore comunale a Pescara e candidata con lo stesso alle elezioni comunali, il conferimento di un incarico di collaboratore amministrativo per tre anni. Nel bando del concorso, veniva introdotta la previsione di requisiti caratterizzanti e specifici, posseduti proprio dalla vincitrice del concorso, con la certezza che potesse essere l’unica a detenerli.
Al termine delle indagini sono stati complessivamente segnalati all’autorità giudiziaria nove responsabili per i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e finanziamento elettorale illecito a politici e candidati. Deferite cinque società coinvolte, riconducibili agli imprenditori indagati. Parallelamente i Finanzieri hanno proceduto al sequestro di beni per circa 15mila euro ed alla notifica a 5 società della misura interdittiva di contrarre con la pubblica amministrazione per quattro anni. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA