Potrebbe rappresentare un nuovo segnale di infiltrazioni criminali sul territorio la circostanza, segnalata da un avvocato che ha da poco acquistato una villa a Spoltore (Pescara). Una casa in un parco di dieci ettari che personaggi vicini alla camorra avrebbero considerato un luogo sicuro dove nascondere persone o cose. Alexandro Tirelli, avvocato napoletano, è penalista ed esperto di diritto internazionale. Ai carabinieri ha annunciato di essere stato avvicinato, proprio all'uscita dalla sua proprietà, da una macchina con a bordo a due persone. Una delle due, con accento campano, si faceva chiamare Tonino e ha detto di essere di Castellammare di Stabia, l'altra, quella che era al volante dell'auto, ha detto di essere un imprenditore di Montesilvano. L'uomo racconta di essere stato fatto tornare indietro, verso casa, con «minacce di stampo mafioso»: è stato portato verso uno scantinato, e per calmare le acque ha detto che avrebbe aderito alla proposta. Poi, invece, ha fatto altro: si è rivolto ai carabinieri di Spoltore che, a loro volta, hanno interessato la Dda.
Il legale ha detto di aver fornito elementi molto circostanziati, così come a lui erano stati riferiti, sul clan: nomi, cognomi e circostanze estremamente precise, che hanno avvalorato la gravità della situazione.
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