Tbc, ceppo proveniente dall'Est: molto resistente ai farmaci per due bambini

Tbc, ceppo proveniente dall'Est: molto resistente ai farmaci per due bambini
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Mercoledì 30 Ottobre 2013, 17:12 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 08:59

MILANO - Sono multiresistenti ai farmaci i casi di tubercolosi sviluppati dai due bambini di una scuola media milanese, e causati da un ceppo proveniente dall'Europa dell'Est. A renderlo noto Susanna Esposito, direttore dell'unit pediatrica ad alta intensità di cura del Policlinico di Milano. «Casi pediatrici con ceppi del genere - spiega - non sono mai stati riscontrati, in Nord Italia, negli ultimi 30 anni». Il secondo focolaio milanese aveva riguardato l'Università Statale di Milano. In particolare, precisa Esposito, un caso è quello da cui è partito questo focolaio epidemico, ed è quello più grave. «Il bambino di 12 anni ha sviluppato la malattia ed è contagioso - continua - e ha una forma di tbc multiresistente ai farmaci, e per questo stiamo procedendo ad un trattamento con 5 farmaci, somministrati in questa prima fase per via endovenosa».

Sono complessivamente sette i casi di tubercolosi attiva emersi finora a Milano in questi ultimi giorni: tre fra i bambini di una scuola media, due in una scuola elementare della zona Nord-Est di Milano (ma asintomatici) e due fra studenti stranieri della facoltà di Scienze politiche del'Università Statale. Lo comunica la Sitip (Società italiana di infettivologia pediatrica) in una nota.

A seguire e coordinare i trattamenti è un team di esperti, riunitosi in Regione, e che coinvolge il centro di controllo sulla tbc dell'ospedale Niguarda, il Centro Oms del San Raffaele, l'Asl di Milano e il Policlinico di Milano. «Siamo fiduciosi nella terapia dal punto di vista clinico - prosegue Esposito - ma siamo anche attenti dal punto di vista psicologico, visto che il paziente è ricoverato in ospedale da tre settimane e attualmente si trova in isolamento». La durata minima di una terapia del genere è di due settimane, ma può arrivare a 6 mesi. Oltre a questo caso, gli esperti stanno seguendo quello di un altro bambino, che si trovava nella stessa classe, che ha una pleurite tubercolare, «quindi ha sviluppato la malattia ma non è contagioso, causata sempre dallo stesso microorganismo multiresistente. Per lui la terapia è un pò meno forte». E poi ci sono due casi che hanno una forma primaria ma asintomatica, quindi non sono considerati malati, e altri (una decina circa) positivi ma che non hanno sviluppato la malattia. Tutti questi casi meno gravi saranno tenuti sotto stretto controllo medico, con un monitoraggio di 12-18 mesi. «È una stranezza - commenta Esposito - perchè si tratta di un ceppo segnalato in passato due volte, proveniente dall'Europa dall'Est, ma il bambino che ha sviluppato la malattia in forma più grave è italiano. Casi pediatrici così, con ceppi multiresistenti, non erano mai stati riscontrati in 30 anni nel Nord Italia. Abbiamo solo due casi simili in adulti risalenti a circa un anno e mezzo fa».

Sono più di 500 i casi di tubercolosi in forma attiva diagnosticati, in età pediatrica, in Italia tra il 2010 e il 2012, e rilevati dal registro nazionale per la tbc in età pediatrica costituito dalla Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (Sitip). «Complessivamente - spiega Susanna Esposito, presidente Sitip - il nostro registro, che si basa su segnalazioni volontarie, ha rilevato anche 3mila casi di tbc latente (quindi non in forma attiva ndr) dal 2010 e 2012 e una ventina di casi multiresistenti. I due casi rilevati ora a Milano, tra i bambini della scuola media, sono multiresistenti ad uno spettro molto ampio di farmaci e così non li avevamo mai visti, almeno al Nord negli ultimi 30 anni». La Sitip, come spiega in una nota, aveva già lanciato l'allarme sulla tubercolosi multiresistente lo scorso anno, e dopo l'istituzione del registro e i casi di malattia multiresistente rilevati a Milano in questo mese, è prevista per il prossimo 13 novembre la prima riunione di esperti a Milano, sotto il coordinamento di Susanna Esposito, presidente Sitip. In quest'occasione verranno stese delle linee guida su prevenzione, diagnosi e terapia della tubercolosi in età pediatrica, condivise da più società scientifiche, tra cui la Società italiana di pediatria, la Società italiana di neonatologia, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale, Stop Tb, l'Associazione microbiologi clinici italiani, la Società italiana di malattie respiratorie e il Moige.

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