Città del Vaticano – Mentre in tutta Europa si chiudono i porti, si alzano i muri, si ergono i fili spinati e si diffonde l'odio e la rabbia e «si cerca il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Papa Francesco: «Non seguite chi diffonde allarmismi e alimenta la paura dell'altro»
Il Papa riflette sulla tendenza delle società occidentali a chiudersi al prossimo, a ricercare solo il benessere per sé, dimenticando un cammino comunitario. “Mentre il male sulla terra deriva dal fatto che ciascuno segue il proprio cammino senza gli altri, il profeta offre una visione meravigliosa: tutti vengono insieme al monte del Signore”.
Ai cristiani Francesco ricorda alcuni precisi passi del Vangelo e mette in guardia: «Il vero pericolo che anestetizza il cuore è dipendere dai consumi, è lasciarsi appesantire e dissipare il cuore dai bisogni».
Dimitris Avramopoulos: «Per ridurre gli sbarchi serve inasprire la lotta ai trafficanti»
La radice dell'odio sembra essere ben definita. «Lo vediamo oggi là dove il consumismo impera: quanta violenza, anche solo verbale, quanta rabbia e voglia di cercare un nemico a tutti i costi! Così, mentre il mondo è pieno di armi che provocano morti, non ci accorgiamo che continuiamo ad armare il cuore di rabbia».
Ai cristiani il Papa invita a vegliare. «Ma a noi oggi tocca vigilare: vincere la tentazione che il senso della vita è accumulare, smascherare l’inganno che si è felici se si hanno tante cose, resistere alle luci abbaglianti dei consumi, che brilleranno ovunque in questo mese, e credere che la preghiera e la carità non sono tempo perso, ma i tesori più grandi«.
Durante la messa il Papa ha ricordato anche la situazione instabile che esiste in Congo, nell’Est del Paese, specialmente nei territori di Beni e di Minembwe, «dove divampano i conflitti, alimentati anche da fuori, nel silenzio complice di tanti».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero