“Abstyle sta per tornare! Non potendo prendere appuntamenti, stiamo creando una lista d'attesa attraverso messaggi facebook, instagram e whatsapp”. Con questo post...
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Da qualche giorno lo trovi nel suo salone in via Cavour 84, a tinteggiare, sanificare e riorganizzare gli spazi. “Degli otto dipendenti attualmente in cassa integrazione ne farò rientrare sei - spiega Ab - una decisione che ho preso insieme a loro, lasciando a casa una ragazza in maternità e un’altra che ha una bambina di tre anni”. “In attesa di conoscere i protocolli ufficiali, sto togliendo alcune postazioni prevedendo di gestire tre clienti nella prima sala e due nella seconda contemporaneamente, dal momento che ho a disposizione 130 metri quadrati”.
La voglia è quella di riprendere quanto prima: “ho anche investito nell’acquisto di un macchinario per la sanificazione quotidiana”. L’utilizzo di mascherine, visiere, camici monouso e guanti, sembra essere per ora l’unica certezza: perciò la categoria si è prudentemente rifornita di tutto. Anche nel salone “Lauteri” in piazza dell’Olmo (di Roberto Lauteri, Danila Pace e Alessio Leonardi) è tutto pronto per la ripartenza. Il progetto è quello di “formare due squadre da quattro persone ciascuna, perché noi siamo otto parrucchieri”.
Roberto Lauteri spiega che “restando aperti dalle 8 alle 20 si potranno fare turni di sei ore, anche di lunedì”. “Non abbiamo riorganizzato l’agenda ma siamo invasi di richieste di appuntamenti e questo ci fa sentire importanti. Non si pensa più a quello che è stato, al danno per la perdita del fatturato, ma si guarda avanti.” “Durante la chiusura abbiamo fatto consegne tramite un corriere – afferma Lauteri - di tutti i prodotti che le nostre clienti sono abituate ad usare ed in più abbiamo creato la formula del proprio colore per consentire a ciascuno di curare i capelli stando a casa”. I divisori in plexiglass tra i lavaggi sono stati già montati: “non importa se il decreto non li indicherà, li abbiamo installati per far sentire più sicuri i nostri clienti”. “Abbiamo approfittato del lockdown – interviene Danila Pace - per sostituire il sistema di climatizzazione con un macchinario per la sanificazione e il ricambio d’aria”. Una spesa di 18mila euro, segnale di slancio per la ripartenza.
Ecco, è con questo spirito, preoccupandosi della salute della platea di persone che si rivolgono a saloni di bellezza e centri estetici, che la categoria reagisce al Covid-19.
Il Messaggero