UMBERTIDE - Messe a porte aperte e comunioni? Assolutamente no. Si resti in casa e si accendano le luci per celebrare la Pasqua. È la proposta di un parroco umbro, che...
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«Poiché quest'anno non sarà possibile fare la liturgia della Luce nella Veglia di Pasqua, la proposta è di accenderla noi, quella luce, simbolicamente, illuminando bene finestre e balconi (non un semplice lumino che si vede e non si vede, ma qualcosa di più: una fila ad esempio delle lucine di natale, ne abbiamo tutti in casa) così da trasformare la nostra parrocchia in una comunità luminosa di speranza e di Resurrezione»: a dirlo è monsignor Pietro Vispi, parroco della Collegiata di Umbertide.
«L'invito – prosegue monsignor Vispi - è rivolto a tutti: credenti e non credenti, ma tutti fiduciosi nella resurrezione della nostra società. Accenderemo quella luce anche in omaggio a chi non c'è più, come vicinanza ai parenti e ai malati, e soprattutto come segno di gratitudine per chi è a nostro servizio col rischio della vita. Davanti alla chiesa arderà per tutta la notte il Cero Pasquale, segno della resurrezione del Signore, perché ci illumini e guidi nelle tenebre di questo momento. Accensione alle 21 dell'11 aprile. Se trovate interessante la proposta, fatela girare».
Firmato, un parroco social e molto responsabile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero