Pasqua, il parroco social di Umbertide: «Finestre illuminate e restiamo a casa: fatela girare»

Pasqua, il parroco social di Umbertide: «Finestre illuminate e restiamo a casa: fatela girare»
di Egle Priolo
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Martedì 7 Aprile 2020, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 19:57
UMBERTIDE - Messe a porte aperte e comunioni? Assolutamente no. Si resti in casa e si accendano le luci per celebrare la Pasqua. È la proposta di un parroco umbro, che segue le indicazioni di papa Francesco oltre che il buonsenso. E, naturalmente, le regole.

Alla Mensa della Caritas, dove si sfamano ogni giorno 900 persone

«Poiché quest'anno non sarà possibile fare la liturgia della Luce nella Veglia di Pasqua, la proposta è di accenderla noi, quella luce, simbolicamente, illuminando bene finestre e balconi (non un semplice lumino che si vede e non si vede, ma qualcosa di più: una fila ad esempio delle lucine di natale, ne abbiamo tutti in casa) così da trasformare la nostra parrocchia in una comunità luminosa di speranza e di Resurrezione»: a dirlo è monsignor Pietro Vispi, parroco della Collegiata di Umbertide.

«L'invito – prosegue monsignor Vispi - è rivolto a tutti: credenti e non credenti, ma tutti fiduciosi nella resurrezione della nostra società. Accenderemo quella luce anche in omaggio a chi non c'è più, come vicinanza ai parenti e ai malati, e soprattutto come segno di gratitudine per chi è a nostro servizio col rischio della vita. Davanti alla chiesa arderà per tutta la notte il Cero Pasquale, segno della resurrezione del Signore, perché ci illumini e guidi nelle tenebre di questo momento. Accensione alle 21 dell'11 aprile. Se trovate interessante la proposta, fatela girare».
Firmato, un parroco social e molto responsabile. 
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