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PERUGIA Con la curva epidemica che tende a scendere, la sfida è ora tenere sotto controllo i nuovi contagi anche alla luce dei dati ospedalieri che sembrano consolidare un trend discendente. A partire da quel 6,3% di occupazione delle terapie intensive, dato che trattiene l’Umbria in fascia bianca, insieme a Molise e Basilicata. «Ma la settimana prossima sarà decisiva per capire come la situazione evolverà il prossimo mese», sostiene Luca Gammaitoni, fisico sperimentale dell’Università degli studi di Perugia che con i suoi modelli matematici sta seguendo l’evolversi dell’epidemia nella regione.
Il bollettino aggiornato a lunedì mattina indica 787 nuovi positivi scoperti domenica a fronte di 6.521 tamponi, con un tasso di positività del 12,1% in linea col dato degli ultimi giorni e con la media mobile settimanale al 12,8%. Continua a scendere però il numero di test: nell’ultima settimana ne sono stati fatti 109.136, 14.520 in meno rispetto alla precedente (-11,7%), con un calo maggiore che riguarda i molecolari, il cui tasso di positività è ripreso a salire, dal 9,5 al 10,4% nelle ultime due settimane. «Una tendenza fisiologica – ha spiegato l’epidemiologa Carla Bietta – essendo eseguiti da strutture pubbliche su persone che nella maggior parte dei casi presentano dei sintomi».
Dati confortanti sul versante ospedaliero con un ricovero ordinario in meno, 191 ora il totale, e dati delle intensive stabili, con otto degenti e il 6,3% di saturazione dei posti letto. Scendono inoltre di 36 unità, a quota 24.899, gli attualmente positivi che considerano anche il caso letale segnalato domenica, il trentaduesimo nell’ultima settimana. Praticamente stabile a 1.623 l’incidenza settimanale per 100mila abitanti, con la media mobile che si attesta sui duemila casi medi giornalieri. «Questa appena iniziata sarà una settimana cruciale per interpretare l'andamento dell’epidemia nella regione», osserva Gammaitoni con riferimento ai suoi modelli matematici. «Le curve stanno evolvendo e siamo un po' più avanti rispetto alla media nazionale», aggiunge parlando con Ansa. «Abbiamo osservato un sostanzioso calo dei positivi, il raggiungimento del massimo e il conseguente calo delle ospedalizzazioni. In questa settimana sarà importante tenere sotto controllo la curva del numero dei nuovi contagi giornalieri. È infatti quella che definisce la tendenza per il prossimo mese. Se si consolida il calo, allora entro fine febbraio saremo ai numeri di novembre e potremmo guardare alla primavera come all’uscita dall’epidemia. Se, invece, la curva dovesse rallentare molto o, il cielo non voglia, aumentare, allora dovremo attendere un periodo più lungo».
LA PROFILASSI
Sull’altro versante, va vanti la campagna vaccinale che nel fine settimana ha portato all’inoculazione di quasi 15mila dosi, 13mila delle quali booster che ora coprono il 66,8% della popolazione immunizzata con ciclo primario (468mila il totale considerando tutte le dosi addizionali).
Il Messaggero