L'elicottero in cui hanno perso la vita Kobe Bryant, la figlia Gianna Maria e altre sette persone non poteva volare in condizioni di scarsa visibilità. Lo riferiscono...
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Secondo quanto riporta il New York Times, l'elicottero su cui si trovava Kobe Bryant aveva a bordo strumenti sofisticati che la Federal Aviation Administration aveva approvato per il volo strumentale e anche il pilota Ara Zobayan aveva l'abilitazione per questo tipo di volo. Tuttavia, a causa delle limitazioni imposte dalla Federal Aviation Administration per operare con il trasporto di passeggeri a noleggio, gli era richiesto di seguire le regole del volo visivo. E un altro operatore all'aeroporto di Van Nuys, dove ha sede la compagnia, ha spiegato che nessuno degli operatori charter affronta le spese e complicazioni per avere la certificazione per il volo strumentale, in parte perché normalmente è semplice navigare a bassa quota nel sud della California visto il tempo in genere soleggiato.
Joe 'Jellybean' Bryant, il padre di Kobe Bryant e anche lui ex giocatore dell'Nba, è ricomparso per la prima volta dalla morte del figlio e della nipote Gianna Maria. Il Daily Mail ha immortalato il 65enne fuori dalla sua casa di Las Vegas con un enorme mazzo di fiori gialli e viola (i colori dei Los Angeles Lakers). Secondo fonti vicine alla famiglia, Joe e Kobe si stavano riappacificando dopo anni di lontananza: «Ero con lui nel suo campo da basket a Santa Barbara e l'ho visto abbracciare il padre. Si capiva quanto si volevano bene da come si sono guardati e hanno sorriso», ha spiegato Wayne Slappy, ex allenatore di Kobe e amico di Joe, dei due uomini. Black Mamba ha litigato con i suoi genitori nel 2013 quando loro hanno cercato di vendere a sua insaputa alcuni dei suoi cimeli, tra cui due uniformi del liceo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero