Kobe Bryant morto, l'elicottero non poteva volare per la nebbia

Kobe Bryant morto, l'elicottero non poteva volare per la nebbia
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Venerdì 31 Gennaio 2020, 15:31 - Ultimo aggiornamento: 16:27
L'elicottero in cui hanno perso la vita Kobe Bryant, la figlia Gianna Maria e altre sette persone non poteva volare in condizioni di scarsa visibilità. Lo riferiscono tre fonti vicine alle operazioni della Island Express Helicopters, proprietaria del Sikorsky S-76B. L'azienda è certificata solo per operare secondo le regole del volo visivo, con almeno tre miglia di visibilità e un tetto di nuvole non inferiore ai 1.000 piedi dal suolo. La compagnia, invece, non aveva la certificazione per il volo strumentale.

Secondo quanto riporta il New York Times, l'elicottero su cui si trovava Kobe Bryant aveva a bordo strumenti sofisticati che la Federal Aviation Administration aveva approvato per il volo strumentale e anche il pilota Ara Zobayan aveva l'abilitazione per questo tipo di volo. Tuttavia, a causa delle limitazioni imposte dalla Federal Aviation Administration per operare con il trasporto di passeggeri a noleggio, gli era richiesto di seguire le regole del volo visivo. E un altro operatore all'aeroporto di Van Nuys, dove ha sede la compagnia, ha spiegato che nessuno degli operatori charter affronta le spese e complicazioni per avere la certificazione per il volo strumentale, in parte perché normalmente è semplice navigare a bassa quota nel sud della California visto il tempo in genere soleggiato.

Joe 'Jellybean' Bryant, il padre di Kobe Bryant e anche lui ex giocatore dell'Nba, è ricomparso per la prima volta dalla morte del figlio e della nipote Gianna Maria.
Il Daily Mail ha immortalato il 65enne fuori dalla sua casa di Las Vegas con un enorme mazzo di fiori gialli e viola (i colori dei Los Angeles Lakers). Secondo fonti vicine alla famiglia, Joe e Kobe si stavano riappacificando dopo anni di lontananza: «Ero con lui nel suo campo da basket a Santa Barbara e l'ho visto abbracciare il padre. Si capiva quanto si volevano bene da come si sono guardati e hanno sorriso», ha spiegato Wayne Slappy, ex allenatore di Kobe e amico di Joe, dei due uomini. Black Mamba ha litigato con i suoi genitori nel 2013 quando loro hanno cercato di vendere a sua insaputa alcuni dei suoi cimeli, tra cui due uniformi del liceo.
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