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E allora ecco che da una parte le lezioni vere e proprie di quelle materie disciplinari obbligatorie non sono ancora partite e sempre in un caso su tre le dirigenze sono state costrette ad anticipare l'uscita e sospendere, almeno in queste settimane, il tempo pieno.
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A SINGHIOZZO
A scuola ci si va, ma per fare poco o nulla e si esce anche prima (alle 14.30 rispetto all'orario prolungato delle 16.30) perché non bastano neanche i supplenti giornalieri. «La situazione generale - commenta il numero uno dei presidi Mario Rusconi - è completamente inaccettabile». Entrando nel dettaglio, da un'analisi condotta dall'Anief Roma, l'Associazione nazionale insegnanti e formatori, soprattutto alle medie in questi giorni si è perso il 30% delle ore di lezione settimanali. «Dal punto di vista formativo - spiega Chiara Cozzetto dell'Anief Roma - il problema vero è dato dalle supplenze balletto, dal personale cioè che viene impiegato giornalmente per non lasciare una classe scoperta, ma che non manterrà l'incarico fino alla fine del prossimo giugno perché l'Ufficio scolastico regionale sta ancora procedendo con le assegnazioni e la procedura non è conclusa». Alle medie dell'Istituto comprensivo Villaggio Prenestino, ad esempio, si esce alle 14.30 anziché alle 16.30, e i docenti in servizio ammontano al solo 40% del totale necessario per circa 1.200 alunni. Al Lucio Fontana di Labaro mancano 8 docenti alla primaria, altrettanti per il sostegno e 2 alle medie. «In questa situazione - spiega la dirigente, Lucia Presilla - si mette a rischio la programmazione generale che punta a portare avanti la didattica in modo univoco nelle diverse sezioni. Viviamo nell'incertezza». Stessa condizione, infine, all'Istituto comprensivo Manin di via dell'Olmata dove mancano 10 docenti, all'Istituto Pio La Torre (XIV Municipio) in cui mancano 38 insegnanti e 8 di sostegno e all'Istituto Uruguay (III Municipio) dove il personale per bimbi portatori di handicap si ferma a 20 unità rispetto alle 40 necessarie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero