L'allerta Tevere continua. Con le ultime pioggie le banchine sono di nuovo state inondate dall'acqua torbida del fiume, il fango che era stato lasciano dall'ultima...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Maltempo e altri disastri il calvario della Capitale
I PERICOLI
E non è solo un'impressione: zone a rischio esondazione come il Centro o l'area a sud, verso Marconi, pericoli, e fondi necessari per ridare tranquillità alle sponde del Tevere sono state messe nero su bianco dal primo rapporto sul rischio alluvioni ed esondazioni curato dall'Autorità di Distretto idrografico dell'Italia Centrale, il nuovo ente che ha accorpato anche l'ex Autorità del Tevere, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile nazionale, l'Ispra e la struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche #italiasicura.
LE RIVE
I dati parlano chiaro: sul Tevere ci sono 9 chilometri di rive in degrado, 2,7 chilometri di banchine con smottamenti, 59 installazioni con pochi ormeggi adeguati. Secondo la relazione tecnica resa nota lo scorso 6 aprile servirebbero, tra le altre cose, due interventi di manutenzione straordinaria del corpo arginale del Tevere da 36,7 milioni per un totale di 73,4 milioni, interventi nel tratto fluviale compreso tra Ponte Marconi e la foce per 33,6 milioni. A Roma, secondo il rapporto, ci sono 250 mila persone a rischio alluvione perché nella Capitale esistono 28 zone a rischio e 383 siti soggetti ad allagamenti. Secondo il dossier «i problemi sono molto gravi come hanno dimostrato le piene dell'11 dicembre 2008, del novembre 2012 e del gennaio 2014 con zone sott'acqua. Le cartografie aggiornate dell'Autorità di Distretto mostrano fragilità mai strutturalmente affrontate. Il rischio oggi riguarda un territorio urbano di 1.135 ettari dove vivono e lavorano circa 250.000 persone, è la più elevata esposizione d'Europa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero