Rischio sanitario e ambientale dal Parco di Centocelle. «La grave situazione ambientale del parco di Centocelle, determinata anche da materiali di diversa natura interrati...
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Per il secondo stralcio dei lavori inerenti alla bonifica del parco di Centocelle il Campidoglio ha stilato una convenzione quadro il 31 ottobre del 2019 affinchè il Provveditorato opere pubbliche possa, come stazione appaltante, procedere alla progettazione degli interventi necessari alla rimozione dei rifiuti che sono interrati o sono stati bruciati in passato nel canalone e di conseguenza alla messa a gara dei lavori.
«Il 31 ottobre 2019 quindi abbiamo stilato una convenzione quadro con il Provveditorato opere pubbliche come stazione appaltante per queste opere. Sui 500 mila euro per la messa in sicurezza e la bonifica, risorse inserite nel piano 2020-2022, è atteso l'assestamento bilancio per l'approvazione definitiva di queste risorse e poi il provveditorato potrà bandire le gare». Gli interventi finanziati riguardano non soltanto il parco di Centocelle ma la bonifica anche di altre due aree, Monte Stallonara e Lunghezza. Insoddisfatti i cittadini che nel corso di una seduta turbolenta, interrotta più volte, hanno chiesto tempi più celeri. «Nel parco ci sono due canaloni, uno è il tunnel scavato per il tram, l'altro è dietro i rottamatori ed è naturale. Sono una bomba ecologica. Se ci dovessero essere degli incendi si crea un disastro ecologico con quello che c'è sotto«, hanno spiegato da uno dei comitati di Centocelle.
Dalle opposizioni il consigliere del Pd, Orlando Corsetti, ha proposto che «si proceda in somma urgenza se c'è pericolo ambientale, visto che, se ancora deve essere indetta la gara, ci vorrà almeno un altro anno», mentre per il consigliere di Fd'I, Francesco Figliomeni, «i rifiuti sono in più punti del parco, almeno tre, il problema è diffuso e servirebbero tempi più celeri anche per poter arrivare alla realizzazione delle opere previste». La rinascita del parco dovrà passare infatti per lo sviluppo di un polo museale di cinque piani che raccolga i reperti rinvenuti, o già presenti nell'area, e per il recupero della Villa di età imperiale. Tre gli appalti per raggiungere questo obiettivo. «Due gare sono state già espletate - ha spiegato un tecnico della Sovrintendenza capitolina - Una attende l'affidamento, poichè l'intervento preliminare delle indagini archeologiche è indispensabile. L'altra gara riguarda l'organizzazione del nuovo spazio museale su 5 piani, è stata affidata e si sta lavorando alla progettazione. La terza gara per la musealizzazione di una delle grandi ville è in corso di affidamento, la commissione sta valutando le offerte tecniche presentate da 8 studi. Si chiuderà a distanza di un mese». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero