Quattro anni dopo la grande crisi, che portò l'allora sindaco Ignazio Marino a ipotizzarne la cessione sul mercato, tornano in bilico le farmacie comunali di Farmacap....
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IL MANDATO
La situazione dell'azienda resta molto critica. Come ricorda la stessa delibera della giunta di Virginia Raggi, l'ultimo bilancio di Farmacap approvato dall'assemblea capitolina, a marzo del 2014, è quello del 2012. Tutto ciò che è arrivato dopo pesa come un macigno sul futuro delle 44 farmacie comunali della Capitale. Il collegio dei revisori dei conti, infatti «ha espresso parere negativo in merito al bilancio 2016». Non solo, il commissario straordinario della società capitolina «ha dato mandato a una società di revisione di effettuare una due diligence sui bilanci degli esercizi 2013-2014-2015».
LO STOP
Dopodiché, si potrà pensare, negli ultimi anni la situazione sarà migliorata, grazie anche al piano di rientro che ha interessato tutte le municipalizzate. Macché: l'andamento negativo non si è mai interrotto. «A seguito del lavoro svolto, la società di revisione ha riscontrato una serie di criticità che porterebbero a sostanziali modifiche delle voci di bilancio, con anche un riflesso negativo sui risultati degli esercizi in questione - si legge infatti nel documento del Campidoglio - Di conseguenza ad oggi non ci sono gli elementi per poter redigere correttamente il bilancio d'esercizio 2017», che quindi viene escluso dal consolidato del Comune, «non avendo certezza dei criteri di valutazione da adottare». Come se non bastasse, il collegio dei revisori «ha inoltre espresso parere negativo in ordine all'approvazione del piano programma 2018, al bilancio pluriennale 2018-2020 e al bilancio di previsione per l'esercizio 2018». Una situazione difficilissima che potrebbe costringere l'amministrazione «a porre in liquidazione Farmacap».
GLI SCENARI
Con l'ipotesi di liquidazione dell'azienda torna in auge anche la possibile vendita delle farmacie, che hanno comunque un valore di mercato apprezzabile. L'idea, come detto, era già stata presa in esame nel 2014, in piena trattativa con il Governo sul piano di riequilibrio dei conti capitolini, quando la giunta Marino valutò sia la possibilità di liquidare l'azienda sia quella, giudicata più conveniente, di cedere i singoli esercizi. Poi l'operazione si fermò, con la nomina di un commissario e il lancio di un programma di risanamento che sembrava dare frutti. Ma la realtà, evidentemente, è diversa. L'opposizione attacca: «L'amministrazione Raggi, con Mazzillo assessore, assicurava che avrebbero destinato all'azienda 9 milioni di euro, circostanza smentita dai fatti - sottolinea Valeria Baglio (Pd) - Piuttosto invece hanno lasciato fuori controllo l'azienda e distrutto un piano industriale su cui le farmacie comunali si erano portate in attivo e potevano finanziare i servizi sociali con risorse proprie». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero