RIETI - L’inchiesta della procura reatina e condotta dalla Guardia di finanza sulle attività del consorzio di cooperative Te.Sa scoperchia, di fatto, un sommerso di...
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Inoltre secondo il fascicolo della procura sarebbero stati rilevati presunti raggiri confermando la disponibilità ad ospitare 200 migranti pur essendo privi di strutture idonee solo successivamente reperite e per altro insufficienti anche per i soli 65 immigrati accolti. Ma i 5 imputati dovranno soprattutto rispondere della produzione di fatture riepilogative delle spese comprovanti l’acquisto di alimenti poi destinati ad attività di ristorazione principalmente gestita dalla coop 3T Eventi nell’Oasi francescana di Sant’Antonio al Monte mentre in realtà distribuiva agli assistiti soltanto riso, pasta, pomodoro, pollo e patate. omettendo, tra le altre contestazioni, servizi di accoglienza e integrazione così da indurre in errore la Protezione civile sui requisiti necessari al fine dell’ottenimento prima della convenzione e poi sulla destinazione dei fondi concessi per un ammontare complessivo di circa 660mila euro. Per le difese (avvocati Patarini, Marrocco, Angeletti e Boncompagni) tutte contestazioni incongruenti e contraddittorie. Ma sulla vicenda si allunga anche l’ombra di presunte minacce che alcuni richiedenti asilo avrebbero subìto nel momento in cui sarebbero scattate le indagini della Guardia di finanza al fine di non deporre o deporre il falso. Altra pagina processuale sarà quella poi quella del risarcimento dei danni subìti dagli immigrati, rappresentati in giudizio dall’avvocatessa Monica Mariantoni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero