«Ma non vi farebbe piacere conoscere i nomi e le cifre che si danno alla politica? Non vi farebbe piacere sapere quanti soldi Eni, Enel, Finmeccanica o le altre partecipate...
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«Allora siamo sicuri che i politici nominino i vertici di queste aziende badando piu' alla competenza, alla professionalità e non magari a precedente relazione, o precedenti intrecci particolari, magari anche legati a quelle dazioni di denaro? Non vi farebbe piacere sapere quanto, magari grandi aziende che operano nel campo della farmaceutica, del gioco d'azzardo, dell'industria bellica, o anche dell'industria agroalimentare, quanti soldi danno alla politica e ai politici?», attacca Paragone. «Non ci deve essere il minimo di opacità, e questo riguarda le fondazioni politiche, ma riguarda tutte le fondazioni, le fondazioni bancarie, anche le fondazioni attraverso le quali le Ong praticano le loro attività, ok? E tutto il mondo delle fondazioni che va disciplinato con grande chiarezza. Ma soprattutto, anche, forse bisognerebbe mettere un tetto basso alle elargizioni che si fanno a favore della politica, ai contributi, ai finanziamenti, alle donazioni, perché non c'é bisogno di dare tanti soldi alla politica, giusto o no? Perché se dai tanti soldi, dopo magari qualcuno ti chiederà un favore in cambio. I cittadini non hanno grandi disponibilità, i cittadini si fidano della democrazia», spiega il senatore nel post sul blog M5S. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero