Putin, attacco agli oligarchi russi: «Sequestro Yatch? Non interessa a nessuno»

Lo ha detto il presidente russo durante il suo discorso sullo Stato della Nazione

Putin, il presidente contro gli oligarchi russi: «Sequestro Yatch? Non interessa a nessuno»
«Nessuno dei comuni cittadini è dispiaciuto per coloro che hanno perso i loro capitali, yacht e palazzi all'estero», così il presidente russo...

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«Nessuno dei comuni cittadini è dispiaciuto per coloro che hanno perso i loro capitali, yacht e palazzi all'estero», così il presidente russo Vladimir Putin, durante il discorso alla Nazione che si sta svolgendo in queste ore a Mosca, ha commentato le recenti sanzioni dei paesi Ue ai danni dei patrimoni degli oligarchi russi sparsi all'estero. 

Una vera e propria bordata da parte del capo del Cremlino contro i grandi uomini d'affari che russi, molti dei quali si sono arricchiti negli anni '90 grazie a concessioni statali piovute a cascata nelle mani degli imprenditori vicini al governo. Benefici che hanno quindi dato il via libera alla costituzioni di enormi imperi economici e patrimoniali, tra residenze di lusso, yatch e capitali posseduti al di fuori dei confini russi. Naturalmente anche nei paesi dell'Unione Europea. 

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«Invece che produrre tecnologia e creare posti di lavoro in Russia, i grandi uomini d'affari
hanno investito in yacht all'estero - ha dichiarato sempre il presidente russo - Non supplicate (l'Occidente n.d.r) per riavere i vostri soldi».

Sullo stesso argomento, Putin ha poi lanciato un appello ai ricchi connazionali, invitandoli a direzionare più capitali e risorse entro i confini nazionali: «Non investite all'estero ma in Russia. Lo Stato e la società vi sosterranno».

I patrimoni degli oligarchi che dividono Bruxelles e Kiev

I patrimoni degli oligarchi russi finiti nel mirino delle autorità europee stanno creando qualche frizione tra Bruxelles e Kiev. Questo perché le ville, gli yacht e i conti sequestrati ai russi per decine di miliardi di euro, rischiano di rimanere sigillati senza che nessuno possa disporne.

«Dal nostro punto di vista gli asset sovrani della Russia sono lo strumento migliore e più giusto per compensare i danni causati dall'aggressione russa», ha affermato il procuratore generale ucraino, Andriy Kostin, durante la prima riunione a Bruxelles della task force europea "Freeze and Seize" per il congelamento e il sequestro dei beni russi. 

Sul fatto che la Russia debba pagare i debiti di guerra, i rappresentanti dell'Ue sono d'accordo. Tuttavia, secondo i regolamenti di Bruxelles, l'Ue non può disporre di quei beni senza l'autorizzazione di un giudice: in sostanza, nessun conto corrente o yatch russo già posto sotto sequestro può essere utilizzato dall'Ue se il suo proprietario legittimo non ha commesso alcun crimine. In quel caso, scatterebbe infatti il provvedimento di confisca

In Italia finora ammonta a circa 2 miliardi di euro il valore dei beni congelati a imprenditori e società legati a Mosca. In Europa sono già 14,2 miliardi, di cui 4,5 miliardi in Germania e 1,2 miliardi in Francia. Ma soprattutto ci sono le riserve immobilizzate della Banca centrale russa, che varrebbero 300 miliardi di euro. Un patrimonio enorme, sul quale Kiev vorrebbe mettere le mani. Ma per il momento - salvo l'approvazione di nuovi regolamenti - Bruxelles deve tenere chiuse a chiave le cassaforti. 

 

 

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Il Messaggero