A Ganzirri è la festa del patrono, San Nicola, non si va per mare. Giusy e Antonella, le pescatrici dello Stretto, restano a riva. Niente reti da sbrogliare e nessun...
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L’inverno
«Si pesca, andiamo con la barca “Pina” di sei metri, la stessa del nonno. Adesso la cugina è andava via da Ganzirri e usciamo con lo zio. Sveglia alle 4 del mattino e alle 5 siamo in mare. Si decide dove andare a calare le reti. Per attirare i pesci si deve far rumore, noi diciamo “buddiare”. In pratica si buttano in acqua pietre legate alle corde e si agitano così i pesci vanno verso le reti. Mia sorella - racconta Giusy - è più brava a pescare, io resto al remo o al timone. Alle 7 siamo a terra. Stacchiamo il pesce dalle reti, se va bene ne prendiamo 50 chili altrimenti 20 o 30. Lo vendiamo allo stesso rigattiere del nonno. Poi aggiustiamo le reti, stiamo anche imparando a ricucirle, un lavoro molto complicato».
L’estate
«Da due anni abbiamo intrapreso l’attività di pesca turismo.
Il Messaggero