Incidente funivia Mottarone, impianto in grave degrado: la concessione revocata e poi restituita dopo 5 anni

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dal nostro inviato
VERBANIA «Luigi Nerini è molto provato, al momento non è chiaro quello che è successo». Per l'imprenditore di Baveno, pittoresco paese sul lago Maggiore, parla il suo avvocato, Pasquale Pantano. È Nerini l'amministratore unico della Ferrovie del Mottarone, società che ha in gestione la funivia: ha ottenuto una concessione dal Comune di Stresa valida fino al 2028. Mentre la proprietà dell'impianto è sempre stata della Regione Piemonte. Ma in occasione dell'ultimo importante intervento di manutenzione, effettuato tra il 2014 e il 2016, cofinanziato dalla Regione Piemonte e dal Comune di Stresa, è stato firmato un accordo di programma che prevedeva il passaggio della titolarità dell'impianto al Comune. Ancora però non è del tutto chiaro se il trasferimento sia effettivamente avvenuto o se la funivia sia sempre proprietà regionale.

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GARA D'APPALTO


Una storia complessa della quale si è interessata anche la politica. Ad aprile 2015 viene presentata un'interrogazione al consiglio regionale piemontese sul futuro dell'impianto inaugurato per la prima volta nel 1970 per sostituire la vecchia ferrovia del 1911. Viene assegnato a Ferrovie del Mottarone di Nerini, che è anche proprietario dell'agenzia di viaggi OGS Incoming e di Alpyland, montagne russe panoramiche create nel 2010 proprio sul Mottarone. Ma nel 1997, «a seguito di grave degrado dell'impianto», la funivia viene affidata alla società di servizi Con.Ser.Vco-Aspan «per un risanamento». Completata la ristrutturazione, nel 2001 Ferrovie di Mottarone, «la stessa società che aveva portato la funivia a degrado», si aggiudica di nuovo la concessione e nel 2008, «con i contributi del Comitato olimpico», costruisce la «Seggiovia Vetta, impianto di collegamento dal piazzale della funivia alla vetta del Mottarone e alle piste da sci». Ma la sciagura di due giorni fa ha avuto un campanello d'allarme nell'incidente si era verificato nel 2001. Il tutto si è concluso senza vittime grazie a un intervento di vigili del fuoco, soccorso alpino e guardia di finanza. Alle quattro e mezza del pomeriggio del 12 luglio le cabine subirono una brusca frenata dovuta a un blackout. Questo provocò l'accavallamento delle funi. Intervenire per dividerle sarebbe stato impossibile senza mettere a rischio l'incolumità dei passeggeri. Due cabine rimasero quindi sospese nel vuoto. Quaranta turisti si trovavano proprio nella cabina più alta, quasi vicina alla vetta del Mottarone. Come è successo domenica, provocando una strage.


 

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Il Messaggero