Istat, quattro italiani su 10 sotto il limite di povertà vivono in case di proprietà: una su 5 paga un mutuo

Istat, quattro italiani su 10 sotto il limite di povertà vivono in case di proprietà: una su 5 paga un mutuo
Abitazione e sanità, due i dati forniti dall'Istat nell'audizione sulla manovra in vista dell'introduzione del reddito di cittadinanza che danno un quadro...

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Abitazione e sanità, due i dati forniti dall'Istat nell'audizione sulla manovra in vista dell'introduzione del reddito di cittadinanza che danno un quadro reale della nostra società. Quattro famiglie su 10 sotto la soglia di povertà (il 40,7%) vivono in case di proprietà, sulle quali una su 5 paga un mutuo medio di 525 euro (564 euro Nord; 480 euro Centro, 387 euro Mezzogiorno), mentre il 15,6% vive in abitazioni in uso o usufrutto gratuito. Il 43,7% vive invece in affitto, quota che è «particolarmente elevata nei centri metropolitani (64,1%) e nel Nord del Paese (50,6%). La spesa media effettiva per affitto delle famiglie in povertà assoluta è pari a 310 euro (357 euro Nord; 384 Centro; 230 Mezzogiorno). Le famiglie in povertà assoluta che non sono in affitto (56,3%) si dividono in due sottogruppi: coloro che abitano in case di proprietà (40,7%) e coloro che hanno case in usufrutto o in uso gratuito (15,6%). 


«Si pone un problema di equità - ha rilevato il presidente Maurizio Franzini - che si potrebbe risolvere fissando soglie di accesso che tengano conto oltre che dei diversi livelli di reddito anche delle condizioni di godimento delle abitazioni».

L'altro dato emerso dall'analisi dell'Istat riguarda la sanità. La rinuncia a visite o accertamenti specialistici per problemi di liste di attesa complessivamente riguarda circa 2 milioni di persone (3,3% dell'intera popolazione mentre sono oltre 4 milioni le persone che rinunciano per motivi economici». A rinunciare di più sono i più anziani, tra i 45 e 64 e rilevante ha detto il presidente Franzini, «è l'intreccio tra rinuncia e condizioni economiche.

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Il Messaggero