Tria: sarà un Manovra di crescita, non di austerity

Tria: sarà un Manovra di crescita, non di austerity
(Teleborsa) - Il ministro dell'Economia Giovanni Tria torna a parlare della Manovra, ribadendo che sarà una "Manovra di crescita, non di austerity, ma che non crea dubbi sulla...

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(Teleborsa) - Il ministro dell'Economia Giovanni Tria torna a parlare della Manovra, ribadendo che sarà una "Manovra di crescita, non di austerity, ma che non crea dubbi sulla sostenibilità del nostro debito. Bisogna continuare nel percorso di riduzione del rapporto debito PIL".


Sulla differenza di vedute con i vicepremier sullo sforamento del tetto del debito, Tria durante un convegno organizzato da Confcommercio ha ricordato che "dobbiamo dare un segno ai mercati finanziari, a coloro che ci prestano i soldi. Stiamo attenti perché a volte se uno chiede troppo poi deve pagare interessi maggiori e quello che si guadagna si perde in interessi".

Il ministro ha sottolineato di aver "giurato nell'esclusivo interesse della nazione e non di altri e non ho giurato solo io. Ovviamente ognuno può avere la sua visione, ma in scienza e coscienza, come si dice, bisogna cercare di interpretare bene questo mandato".

Tornando alla Manovra, il titolare del dicastero di Via xx settembre ha precisato che "l'obiettivo è quello di un mix di politiche che mostri che si può avere fiducia nell'Italia". "Il primo impegno della prossima Manovra è impedire l'aumento della pressione fiscale e quindi sterilizzare le clausole IVA". "Si parte ora dalle imprese, negli anni successivi affronteremo il problema IRPEF", ha assicurato Tria. Confermato il reddito di cittadinanza "per permettere più facilmente le trasformazioni del tessuto produttivo che creano problemi transitori nel tessuto sociale".

"L'obiettivo del Governo è eliminare il differenziale di crescita con l'Unione europea. Nel primo anno ci proponiamo di dimezzarlo e poi di eliminarlo negli anni successivi", ha spiegato l'economista.


Secondo una proiezione di Confcommercio, l'inserimento nella prossima legge di bilancio delle misure previste dal contratto di governo M5S-Lega potrebbe portare il deficit 2019 al 2,8% del PIL. Intanto la Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo ha tagliato le stime su PIL e consumi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero