(Teleborsa) - Il dialogo con il governo per la crescita c'è ma bisogna vedere se continuerà dopo le elezioni europee e soprattutto se sarà confermato dai fatti. Sono le parole...
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L'intervento, a detta dei presenti applaudito a lungo dalla sala, ha toccato diversi temi tra cui quello del rapporto con l'attuale governo che avrebbe cambiato marcia grazie al decreto crescita e allo sblocca cantieri: per il numero uno degli industriali, giunto al suo ultimo anno di presidenza, è però fondamentale capire se il dialogo rimarrà aperto anche dopo le europee e se alle parole seguiranno i fatti.
Per questo gli occhi sono puntati su Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro, atteso domani all'assemblea pubblica di Confindustria.
Boccia ha ribadito che l'associazione non vuole lo sforamento del 3% (come invece ipotizzato dall'altro vicepremier Matteo Salvini) e che bisogna scongiurare in ogni modo un'eventuale procedura di infrazione.
Infine, ha ricordato il divario culturale ancora da colmare tra tattica e "presentismo", con una richiesta precisa per la politica: avere una visione strategica dell'industria italiana.
Per il presidente degli industriali italiani è tempo di dare certezze guardando al futuro con realismo e pragmatismo con un piano a medio termine, chiedendo di non perdere di vista gli obiettivi chiave: occupazione, giovani, competitività delle imprese e questione infrastrutturale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero