Pwc prevede per il 2017 sul mercato italiano transazioni per oltre 60 miliardi di crediti deteriorati (Npl). È quanto emerge da uno studio presentato a Milano in cui...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Con una riduzione prevista di 60-70 miliardi, il 2017 è un anno importante per gli Npl. È stata presa la strada giusta, ma visti i numeri della massa che resta, il problema non è superato», ha sottolineato Masenza, financial services deals leader di Pwc, alla presentazione del rapporto, aggiungendo che «c'è ancora molto da fare, ma gli interventi compiuti a vario titolo hanno dato una buona mano, come dimostra l' andamento dei titoli bancari in Borsa e dello spread». Il cammino che separa l'attuale tasso degli Npl italiani pari al 18% (dati Fmi) dall'asticella del 7% di sicurezza definita dalla Bce, resta d'altro canto lungo. Come ha indicato Fedele Pascuzzi, business recovery services leader di Pwc, lo stock degli Npl andrebbe ridotto di altri 120 miliardi per arrivare a livelli di normalizzazione. Di fatto si tratterebbe di tornare ai livelli di crediti deteriorati del 2009 , quando gli Npl erano 132 miliardi, pari al 7.8% (dati Pwc) dei crediti totali.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero