Banche, Pwc: «Nel 2017 attesa vendita di oltre 60 miliardi di Npl ma ci vorrebbe il doppio»

La sede dell'Abi
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Martedì 4 Luglio 2017, 16:16
Pwc prevede per il 2017 sul mercato italiano transazioni per oltre 60 miliardi di crediti deteriorati (Npl). È quanto emerge da uno studio presentato a Milano in cui è stato fatto il punto sull’Italia, i cui volumi restano ancora «i piú elevati in Europa», con un totale lordo di 324 miliardi nel 2016, in calo del 5% rispetto all’anno prima. «Il mercato italiano degli Npl mostra la prima riduzione dopo 8 anni (dal 2008 ndr) - ha spiegato il responsabile Operazioni di Pwc Pier Paolo Masenza - ed è in una fase evolutiva e dinamica, spinta dalla impellente necessità di trovare soluzioni decisive che, da un lato, consentano alle banche di ridurre i volumi di esposizioni deteriorate e dall’altro permettano loro di focalizzarsi sulle priorità strategiche». A suo avviso «le operazioni straordinarie di ristrutturazione cui stiamo assistendo, come le recentissime disposizioni urgenti per la liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, nonché i piani strategici di deleverage aventi ad oggetto i portafogli di Npl delle banche maggiori, confermano il momento topico che sta vivendo il mercato». Si tratta, a suo dire di «situazioni diverse di natura variegata che alla fine, insieme, genereranno quest’anno volumi di transazioni Npl per oltre 60 miliardi, includendo diverse tipologie di crediti come gli Utp (crediti a rischio, ndr), il cui peso è oggi crescente».
«Con una riduzione prevista di 60-70 miliardi, il 2017 è un anno importante per gli Npl. È stata presa la strada giusta, ma visti i numeri della massa che resta, il problema non è superato», ha sottolineato Masenza, financial services deals leader di Pwc, alla presentazione del rapporto, aggiungendo che «c'è ancora molto da fare, ma gli interventi compiuti a vario titolo hanno dato una buona mano, come dimostra l' andamento dei titoli bancari in Borsa e dello spread».
Il cammino che separa l'attuale tasso degli Npl italiani pari al 18% (dati Fmi) dall'asticella del 7% di sicurezza definita dalla Bce, resta d'altro canto lungo. Come ha indicato Fedele Pascuzzi, business recovery services leader di Pwc, lo stock degli Npl andrebbe ridotto di altri 120 miliardi per arrivare a livelli di normalizzazione. Di fatto si tratterebbe di tornare ai livelli di crediti deteriorati del 2009 , quando gli Npl erano 132 miliardi, pari al 7.8% (dati Pwc) dei crediti totali.

 
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