Rifiuti interrati a Graffignano, Panunzi: "Mai più sia la comunità a pagare il conto"

Rifiuti interrati a Graffignano, Panunzi: "Mai più sia la comunità a pagare il conto"
di Federica Lupino
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Venerdì 21 Ottobre 2022, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 19:46

“Un problema per troppo tempo sottovalutato: che il sito sia inquinato ormai è certo, grazie ai risultati della caratterizzazione finanziata dalla Regione Lazio. Ora, finalmente, ci sono i finanziamenti per affrontarlo. Era doveroso agire nel rispetto della comunità locale e dell’ambiente”. Enrico Panunzi, consigliere regionale del Partito democratico, è l’artefice del lavoro durato anni per affrontare l’affaire Pascolaro e che è sfociato da ultimo nel finanziamento di 13 milioni di euro, accordato dal ministero per la Transizione ecologica nell’ambito dei fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e destinato alla riqualificazione dei terreni estesi per circa 150 ettari nel comune di Graffignano, al confine con l'Umbria.

“Le risorse – ricorda Panunzi – sono arrivate a seguito della caratterizzazione finanziata dalla Regione Lazio con circa 600mila euro. Ricordo il sopralluogo che abbiamo effettuato a luglio del 2016 insieme all’allora assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini e all’ex sindaco, Anselmo Uzzoletti. Senza quell’intervento, il ministero non avrebbe mai inserito la località tra i siti orfani da bonificare”.

Perché di questo si tratta. Nel decreto del 4 agosto con cui il ministero approva il Piano d’azione per la riqualificazione dei siti orfani in attuazione della misura Missione 2, Componente 4, Investimento 3.4, del Pnrr, sono specificate le azioni possibili grazie ai fondi stanziati (500 milioni a livello nazionale, di cui 38 per il Lazio). Tra queste, le principali sono: messa in sicurezza di emergenza e

piano di caratterizzazione; analisi di rischio: messa in sicurezza permanente e operativa; progetto di bonifica. “Parliamo di terreni che ora nessuno può negare siano inquinati: la presenza di idrocarburi è solo un esempio.

Ed ecco che adesso potremo procedere a bonificare”, ribadisce Panunzi. L’obiettivo? “Come riportato nel decreto, la rivitalizzazione della superficie di suolo dei siti orfani, riducendo l’impatto ambientale e sanitario e promuovendo al contempo il possibile riutilizzo di tali aree”.

“La mia – continua Panunzi – è una soddisfazione totale per aver acceso i riflettori degli amministratori sulla questione e aver portato a termine il lavoro, con l’ottenimento dei fondi necessari. Auspico inoltre che quanto avvenuto al Pascolaro serva da monito perché non succeda di nuovo che a pagare sia la collettività”. Un ruolo cruciale, anche in fase di bonifica, sarà ancora una volta giocato dalla Regione Lazio. Il ministero prevede infatti che il soggetto attuatore, ovvero quello responsabile dell’avvio, dell’attuazione e della funzionalità dell’intervento o del progetto finanziato dal Pnrr, sia proprio la Regione in cui si trovano i siti orfani da riqualificare.

Soddisfazione anche dal primo cittadino Piero Rossi. "Il Comune - spiega - ha sempre informato la cittadinanza sull’iter tecnico e amministrativo del sito Pascolaro ed ogni notizia ufficiale è stata e sarà pubblicata sul sito istituzionale. Come sindaco, non nascondo la mia soddisfazione per la risoluzione di una problematica che rappresenta, purtroppo, una brutta pagina della nostra comunità".

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