Terni. "Le terre di Hydra", gettate le basi
per l'eco museo. Sindaci e operatori
ora fanno rete.

Terni. "Le terre di Hydra", gettate le basi per l'eco museo. Sindaci e operatori ora fanno rete.
di Umberto Giangiuli
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Venerdì 26 Gennaio 2024, 12:42
Non si tratta di un museo virtuale ma di un contenitore calato sul territorio dove la presenza dell’acqua dei fiumi Nera, Velino e del lago di Piediluco oltre che gli antichi borghi della Valnerina abbarbicati sulle pendici delle colline rappresentano un’identità millenaria da conservare e sviluppare nelle sue molteplici sfaccettature. Questo, in sintesi, il significato della costituzione dell’ecomuseo della bassa Valnerina –Marmore e Piediluco, con al suo interno l’eccellenza della Cascata presentato nel corso di una conferenza stampa presso il museo Hydra. «Il sistema museale- ha spiegato Francesco Fioretti presidente del museo marmorese- intende coinvolgere il più possibile tutte le parti della società civile in un processo partecipato per la difesa dei valori identitari e alla pianificazione degli sviluppi futuri». Per fare questo, però, serve l’impegno dei comuni di Montefranco, Arrone, Ferentillo e Polino che hanno già aderito all’iniziativa e sono pronti a sfruttare l’occasione per un maggiore interesse dei loro borghi e del loro territorio montano. «Perché chi arriva a Terni si ferma solo un’ora per ammirare la caduta delle acque- ha ripreso Fioretti- ignorando le altre bellezze sul territorio e l’ecomuseo serve proprio a fare dell’intero territorio motivo di interesse e di conoscenza di tesori nascosti. Tra i progetti più interessanti c’è anche quello della navigazione del fiume Velino da Marmore fino alle porte di Rieti, il cui comune ha già aderito al manifesto d’intenti, con tappe intermedie che possono conciliare la gita in battello con la visita ai monasteri lungo l’asta del fiume. «Tutto questo è possibile - ha spiegato Alessandro Capati- con il coinvolgimento degli abitanti ed come verranno rappresentate le risorse ambientali e paesaggistiche». Insomma una scomemssa con le “Terre di Hydra” che governeranno senza entrare nel sistema il processo che nel corso di qualche anno potrebbe cominciare a dare i suoi frutti. Il sindaco di Polino Remigio Venanzi ha, però, sottolineato «come spesso i vincoli paesaggisti ed altre restrinzioni siano di impedimento allo sviluppo pur avendo sempre come priorità la massima attenzione all’ambiente». Vincoli che stritolano anche il parco fluviale del Nera con i vincoli che di fatto bloccano lo sviluppo dell'area ed il parci è rimasto una scatola vuota senza mai avere esercitato le sue vere funzioni. «In questo caso, ma non è l’unico – è stato sottolineato- si è rilevato come la Regione sia spesso sorda alle richieste di modifica dei vincoli che arrivano dai residenti». Tra gli altri presenti anche il vice sindaco di Montefranco Claudio Vici. Le basi per l’ecomuseo sono state gettate. Adesso ci saranno dei tavoli di lavoro telematici e subito dopo un piano d’azione con la redazione di progetti applicativi e l’individuazione delle possibili fondi di finanziamento.
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