Terni, i sindacati: «Ast,
due ore di sciopero e doppio presidio»

Terni, i sindacati: «Ast, due ore di sciopero e doppio presidio»
di Federica Liberotti
2 Minuti di Lettura
Martedì 20 Febbraio 2018, 20:46
TERNI Non solo due ore di sciopero per impiegati ed operai del primo e secondo turno, ma anche un doppio presidio ai cancelli di viale Brin e davanti al Tubificio, per far sentire le voce e le preoccupazioni di tutti i lavoratori: torna a farsi tesa la situazione intorno all'Ast di Terni, dopo la mobilitazione decisa dalle segreterie provinciali dei metalmeccanici. Il ritardo nella convocazione dell'incontro (fissato per il primo marzo) richiesto "urgentemente" all'ad Burelli da Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl ed una serie di questioni e problematiche, emerse nelle ultime settimane all'interno dello stabilimento, hanno spinto le cinque sigle ad accelerare nella protesta. "I problemi in ballo da affrontare sono tanti - ha spiegato il segretario provinciale della Fismic, Giovacchino Olimpieri, durante una conferenza stampa -, ma sono trascorsi ben sette mesi dall'ultimo incontro con l'amministratore delegato, non era mai successo nella storia del sindacalismo ternano. Molti contratti in essere scadranno il 28 febbraio, ma non ne conosciamo gli esiti. Per questo una convocazione più a breve termine ci avrebbe aiutato ad avere certezze e risposte". A preoccupare è anche il trasferimento dell'ufficio commerciale a Milano, la situazione della Società delle fucine - "che ormai galleggia" ha detto Olimpieri -, il processo di terziarizzazione, l'aumento della presenza di consulenti all'interno dello stabilimento. "Più che portare know how - ha sottolineato Daniele Francescangeli, segretario dell'Ugl -, vanno via dopo aver avuto a disposizione numeri e informazioni sull'azienda. Ci ricorda quanto successo con Outokumpu, già allora vennero portati via dei dati sensibili". "Le consulenze non permettono la crescita del personale, ma rischiano di lasciare un vuoto professionale all'interno dello stabilimento" gli ha fatto eco Simone Liti, segretario della Fim. Dietro a tutte queste considerazioni rimane ovviamente lo spettro della vendita di Ast da parte di Tk.  "Non abbiamo chiara quale sia la strategia industriale del sito - è la considerazione di Claudio Cipolla della Fiom -, servono informazioni più possibile dettagliate. Lo scenario ci preoccupa e non vorremo che le continue modifiche organizzative che stanno avvenendo servano a predisporre la macchina in funzione di chi verrà". C'è poi la questione dell'ambientale. I sindacati attendono notizie certe sulla gara per il recupero delle scorie, anche in prospettiva di una scadenza, non secondaria, dell'Aia dello stabilimento. "Non vorremo - ha sottolineato Nicola Pasini, segretario della Uilm - che in assenza di un programma certo di investimenti venisse messa in discussione l'intera area a caldo. Scaduta l'autorizzazione non sarà automatico rinnovarla e dovremo fare i conti con la discrezionalità di ministero dell'Ambiente e Regione". 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA