Terni. Scuola Don Milani, la Regione stoppa l'accorpamento

Terni. Scuola Don Milani, la Regione stoppa l'accorpamento
di Sergio Capotosti
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Lunedì 18 Dicembre 2023, 13:37

TERNI Stop all'accorpamento. La Regione dell'Umbria mette fine al balletto che da oltre un mese a Terni vede scontrarsi Provincia e Comune in uno corpo a corpo istituzionale senza precedenti. Per quello che riguarda il cosiddetto "dimensionamento scolastico" non ci sarà nessun accorpamento della direzione didattica Don Milani con l'istituto comprensivo De Filis, come al contrario aveva stabilito in un primo momento Palazzo Spada, salvo poi fare retromarcia ma per ritrovarsi in un braccio di ferro con Palazzo Bazzani che ha complicato ulteriormente il quadro. L'accorpamento in provincia di Terni dovrebbe riguardare solo la Direzione Didattica di Amelia con l'Omnicomprensivo, questo è emerso dalla riunione del tavolo regionale che comprende enti locali, ufficio scolastico e sindacati. Di fatto la vicenda Don Milani esce definitivamente di scena, come in parte era stato ipotizzato nel bel mezzo dello scontro istituzionale che si era innescato tra Palazzo Spada e Palazzo Bazzani e che aveva coinvolto anche i sindaci della provincia di Terni che si erano scagliati contro l'assessora alla scuola Viviana Altamura, che a sua volta aveva risposto per le rime.

Uno scontro che per certi versi si poteva ormai risolvere solo a livello regionale, e così è stato visto che la volontà di non accorpare più le due scuole era stata manifestata dal Comune ma non era stata presa in considerazione dalla Provincia perché sul tavolo di Palazzo Bazzani la retromarcia ufficiale, la delibera bis, non era arrivato in tempo. Il ruolo della Provincia per quanto riguarda il dimensionamento scolastico è quello di raccogliere le proposte dei Comuni e di convocare poi conferenze partecipative a cui prendono parte sindaci e presidi. E sul tavolo della Provincia in un primo momento era arrivata l'indicazione di accorpare la Don Milani con la De Filis con tanto di delibera. La retromarcia annunciata dalla giunta Bandecchi è arrivata però con un atto formale solo all'indomani della conferenza dei sindaci che la presidente Pernazza aveva convocato per analizzare le prorposte e comunicare alla Regione il piano di dimensionamento della provincia di Terni alla Regione.
Il taglio imposto dalla legge nazionale (197/2022) è perentorio: entro il 2026-27 il tetto di scuole per l'Umbria dovrà essere di 130, nove in meno delle attuali, e dal 2024-25 si comincia con sei. Va detto però che nessuna scuola chiuderà, visto che l'accorpamento è stato pensato per rivedere la mappa delle dirigenze scolastiche, ma senza che nessuna aula venga spostata o chiusa. Per capirci è una questione che attiene ai vertici scolastici piuttosto che al vivere quotidiano delle famiglie visto che l'accorpamento non stravolge l'organizzazione degli studenti e dei docenti.
 

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