«I premi Nobel 2016 per la Chimica hanno miniaturizzato macchine e portato la chimica in una nuova dimensione», ha detto l'accademia in un comunicato, sottolineando che le macchine sono «mille volte più sottili di un capello». Sauvage, dell'università di Strasburgo, in Francia, Stoddart, della Northwestern University, negli Stati Uniti, e Feringa, dell'università di Groninga, nei Paesi Bassi, hanno sviluppato le prime molecole i cui movimenti possono essere controllati e che possono eseguire dei compiti quando gli si fornisce energia. «I loro studi - hanno spiegato i giurati dell'Accademia delle Scienze - potranno essere utili nello sviluppo di nuovi materiali, sensori e sistemi per l'immagazzinamento dell'energia.
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