Eleonora Abbagnato, direttrice del corpo di ballo dell'Opera di Roma: «Don Chisciotte per una stagione piena di sorprese»

Eleonora Abbagnato: Abbiamo progetti per una nuova casa della danza. A Caracalla con due titoli e Bigonzetti. Nel mio futuro anche una serie tv UNA SERIE TELEVISIVA»

L'étoile Eleonora Abbagnato, direttrice del corpo di ballo del Teatro dell'Opera di Roma
di Simona Antonucci
4 Minuti di Lettura
Lunedì 19 Dicembre 2022, 11:41 - Ultimo aggiornamento: 11:44

Per Natale porta sul palco 72 danzatori («I classici sono dei kolossal»). Ma niente fiocchi di neve o alberi con i balocchi: «Ci siamo concessi una pausa dai tradizionali Lago dei Cigni e Schiaccianoci e apriamo la stagione del balletto con Don Chisciotte perché diverte, piace anche ai bambini. E musicalmente è stupendo». Eleonora Abbagnato, étoile, da sette anni direttrice del corpo di ballo del Costanzi, e ora anche responsabile della scuola, presenta la coreografia che inaugura il teatro dell’Opera, anticipa i titoli in programma. E apre il libro dei sogni: «Una nuova “casa” della danza. Una fiction sul dietro le quinte del nostro mondo. E leggi e progetti ministeriali che rilancino la nostra arte».

Giornata Internazionale della Danza/Eleonora Abbagnato, dea della notte, nel film danzato “Nuit Romaine”, coreografie di Angelin Preljocaj, con abiti di Dior

Il suo corpo di ballo è in scena per le feste nello spettacolo firmato da Laurent Hilaire (scene e costumi di Francesco Zito): in scena anche la vigilia di Natale e di Capodanno (ultima replica il 31) verrà interpretato dalle stelle del teatro (Alessio Rezza, Rebecca Bianchi e Susanna Salvi) e dalle star ospiti Isabella Boylston e Osiel Gouneo (al loro debutto romano) e Iana Salenko e Daniel Camargo (un ritorno).

 

Prossimi titoli?

«Io spingo sul contemporaneo e avremo grandi nomi, Wheeldon, Montero, Pastor.

La Bayadère, nuova produzione con coreografie di Benjamin Pech, scene e costumi dell’artista contemporaneo Ignasi Monreal. E per la prima volta ospiteremo un lavoro di Bigonzetti che è cresciuto proprio qui. Un debutto anche per La fille mal gardée. E quest’estate raddoppiamo gli spettacoli a Caracalla».

E lei non balla?

«No. Solo a Parigi, dove andremo in tournée subito dopo Don Chisciotte per Le quattro stagioni al Palais des Congrès. I miei ballerini ora sono richiesti anche all’estero. Che traguardo. Io sono appena tornata dal Giappone: ho danzato in un gala con star internazionali. Ora devo pensare ai ragazzi».

Corpo di ballo, la scuola. Ma quanti ragazzi tira su?

«Sono 90 allievi dai 9 ai 18 anni. Più una sessantina della compagnia. Non ho più riposo. I piccolini sono meravigliosi: hanno le stelline negli occhi. Per loro ho inserito corsi di danza di carattere e di contemporaneo. Devono arrivare in scena pronti per qualsiasi repertorio. E sto intensificando il legame tra scuola e compagnia. È l’insegnamento dell’Opéra».

Una nuova “casa” per la danza?

«C’è un progetto per una struttura che dovrebbe ospitare scuola, sale prove, teatro. E mi piacerebbe che ci fosse anche il modo di ospitare allievi che arrivano da fuori. A Parigi, da bambina, mangiavo, dormivo e studiavo nell’accademia dell’Òpera. Sono appena andata a fare audizioni in tutta Italia. Ho selezionato 60 ragazzi tra trecento. E il 27 febbraio faremo una dimostrazione. I migliori entreranno da noi. Ma bisogna sostenere le famiglie dei ragazzi che arrivano da fuori. La Fondazione Bocelli mi sta dando la mano: voglio aprire le porte a tutti, anche a bambine che arrivano da Palermo come me».

Anche sua figlia sogna di fare la ballerina?

«Io non vorrei, perché si soffre. Vediamo... Intanto la scuola è una buona formazione di vita: disciplina, sacrificio. E io ci credo»

Raddoppio a Caracalla: è il progetto del festival estivo?

«Due titoli in cartellone. Il sovrintendente Francesco Giambrone vuole puntare sul balletto a ampliare la platea a un pubblico internazionale. Sarà una stagione più lunga e con molte novità».

E la fiction?

«Sto lavorando a una serie televisiva sulla danza. Ora stiamo facendo i casting. Cominceremo a breve. Ci sarò anche io: un’insegnante di danza anche sul set».

Ancora un sogno?

«Il mio obiettivo è portare una coreografia di Pina Bausch. La compagnia ora è pronta. Ci riusciremo». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA