Al Teatro Olimpico di Roma, le “Indagini Live” di Stefano Nazzi portano al Circeo

Questa sera al teatro Olimpico di Roma andrà in scena Indagini Live di Stefano Nazzi, lo spettacolo con cui il giornalista e scrittore porta dal vivo il suo celebre podcast, Indagini, dedicato ai più noti casi di cronaca nera italiana. La vicenda trattata sul palco sarà il delitto del Circeo

Il giornalista romano Stefano Nazzi, 62 anni (foto Casellato)
di Massimo Galanto
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Martedì 16 Aprile 2024, 06:25

Questa sera al teatro Olimpico - sold out - andrà in scena Indagini Live di Stefano Nazzi, lo spettacolo con cui il giornalista e scrittore porta dal vivo il suo celebre podcast, Indagini, dedicato ai più noti casi di cronaca nera italiana. «Storie che affascinano in maniera trasversale, anche i giovani, la media degli ascoltatori è di 30-35 anni. Capire cosa spinga le persone a fare del male agli altri interessa tutti», dichiara l’autore, romano, 62 anni, prima del debutto nella Capitale.

IL DELITTO

La vicenda trattata sul palco sarà il delitto del Circeo, consumatosi tra il 29 e il 30 settembre 1975 a San Felice Circeo: «Una storia emblematica per la crudeltà messa in atto. Allora ci fu il tentativo di attribuire una responsabilità alle vittime. Angelo Izzo», spiega la voce del true crime italiano, «incarna il male: partecipa al delitto del Circeo, esce di carcere 30 anni dopo e uccide altre due donne».

Il confine tra il racconto di una storia tragica e la spettacolarizzazione della stessa è labile: «Per non oltrepassarlo», precisa Nazzi, «elimino le frasi fatte, le forzature delle emozioni e tutto ciò che non è utile alla comprensione degli eventi. Vittime e colpevoli non vanno resi personaggi: la vittima non diventa più vittima mettendo tanti aggettivi prima del suo nome. E la stessa cosa vale per l’assassino, che resta una persona che ha fatto del male ad altri». IL BIS Domani il tour teatrale, iniziato mercoledì scorso all'Arcimboldi di Milano, farà il bis a Roma. Nella Capitale Nazzi tornerà il 2 ottobre sempre al Teatro Olimpico: «Le storie che riguardano i minori», conclude, «sono le più difficili. Da raccontare e, per il pubblico, da ascoltare». 

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