La diresse per la prima volta nel 2001, debuttando in Italia, con un memorabile Der Rosenkavalier (Il cavaliere della rosa) di Richard Strauss, per poi salire sul podio altre cinque volte nel corso delle stagioni successive, toccando i repertori più svariati. Segna l’attesissimo ritorno di Kirill Petrenko, il 51enne direttore russo naturalizzato austriaco e attuale Direttore principale dei Berliner Philharmoniker (ha sostituito Simon Rattle dalla stagione 2019-2020), il concerto di chiusura della stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, in programma mercoledì 24 maggio alle 20 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. La serata è replicata giovedì 25 maggio alle 20.30 con trasmissione in diretta su Rai Radio3 e venerdì 26 maggio alle 20 al Teatro Grande di Brescia. Petrenko, direttore camaleontico che può cambiare radicalmente a seconda della musica che ha sul leggio, ha un rapporto più che ventennale con l’Orchestra Rai.
IL DEBUTTO
Dopo il suo debutto del 2001 è tornato a Torino, nel 2002 con la Settima Sinfonia di Šostakovič; nel 2003 con il Concerto per violoncello in si minore di Dvořák interpretato da Mischa Maisky e il balletto L’Oiseau de feu (L’uccello di fuoco) di Stravinskij; nel 2013 – anno del bicentenario della nascita di Wagner in cui fu chiamato a dirigere il Ring des Nibelungen (L’anello del Nibelungo) a Bayreuth – con una scelta di brani dalla Götterdämmerung (Il crepuscolo degli dei); nel 2016 con la Sinfonia “Haffner” di Mozart e la Sinfonia “Patetica” di Čajkovskij; e nel 2019 con due capisaldi del titanismo musicale: la Terza Sinfonia di Beethoven detta “Eroica” e il poema sinfonico Ein Heldenleben (Vita d’eroe) di Strauss.
Alban Berg
Per la sua settima volta sul podio dell’OSN Rai Petrenko propone i Drei Orchesterstücke op. 6 di Alban Berg e la Lemminkäinen Suite di Jean Sibelius.