Quando Aretha non aveva ancora "Respect"

Quando Aretha non aveva ancora "Respect"
di Enrico Gregori
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Domenica 19 Agosto 2018, 11:21 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 10:52
A pochi giorni dal decesso credo che questa rubrica non possa esimersi dal dire due parole su Aretha Franklin. Ovviamente su questa straordinaria artista, in questi giorni, è stato detto di tutto. Cerchiamo quindi di mettere in luce qualcosa di poco noto.
Come per esempio il fatto che gli inizi di Aretha non fossero stati affatto in discesa ma piuttosto difficoltosi.
Negli anni cinquanta il produttore discografico Berry Gordy cercò senza successo di arruolare la cantante nella scuderia Motown; successivamente, con il sostegno artistico di Clara Ward, Mahalia Jackson, James Cleveland e Sam Cooke, la cantante fu vicina a firmare un contratto con la RCA ma, dietro sollecitazione di John Hammond, decise infine di legarsi alla Columbia. Il repertorio prevalentemente pop impostole dalla casa discografica non le permise però di esprimere tutto il proprio potenziale di cantante di soul e di rhythm and blues. Aretha incise cinque album di scarso successo, ispirandosi ad artiste come Mahalia Jackson, Clara Ward e l'amica di famiglia Dinah Washington.
Nei primi anni sessanta la Franklin riuscì a portare al successo alcuni 45 giri, tra i quali Rock-a-bye Your Baby with a Dixie Melody. Nel 1961 sposò Ted White, che divenne suo manager alla Columbia Records. Nel 1965 eseguì anche – in chiave di gospel – lo standard di Pete Seeger If I Had a Hammer.
Dal 1967 in poi la storia parlerà per lei. Respect, di Otis Redding, fu quel trampolino che la catapultò nell'empireo della musica mondiale.




 
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