L’aspra musica magiara e balcanica, le Danze popolari rumene e le melodie popolari della Transilvania: il celebre violoncellista ungherese, László Fenyö, in uno dei suoi rari concerti romani, porta questa sera al Teatro Argentina la grande tradizione musicale del suo Paese, ritmi, melodie e canti popolari dell’Europa dell’est.
IL CONCORSO
Per il suo debutto all’Accademia Filarmonica, il musicista, che a 29 anni ha vinto il Concorso Internazionale “Pablo Casals” a Kronberg in Germania, è accompagnato dal suo prezioso violoncello del 1695, realizzato dal liutaio Matteo Goffriller, con cui eseguirà Liszt, Bartók, Kodály e Dohnányi. Al pianoforte Julia Okruashvili. Il programma si apre e chiude nel segno di Béla Bartók fra le personalità artistiche più importanti del Novecento ungherese, di cui si ascolta la Rapsodia n. 1 e le celeberrime Danze popolari rumene Sz. 56. All’interno del programma la Sonata n. 1 op. 4 per violoncello composta fra il 1909 e il 1910 da Zoltán Kodály, importante quanto Bartók nello studio e raccolta del materiale folclorico ungherese del XX secolo, e un omaggio a Franz Liszt con la trascrizione per violoncello e pianoforte dell’arcinoto notturno Sogno d’amore. Sarà ricordato anche Ernő Dohnányi (1877-1960), padre spirituale della musica ungherese, con la suite Ruralia Hungarica. Infine il tributo di Kodály a Johann Sebastian Bach con la trascrizione di tre Preludi di corale. László Fenyö, insignito del Premio Franz Liszt, si è esibito negli ultimi anni sui più importanti palcoscenici del mondo, tra cui Concertgebouw di Amsterdam, Wigmore Hall di Londra, Gasteig di Monaco.