Arbore celebra a Roma il jazz made in Italy nato a New Orleans nel '17

Renzo Arbore
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Domenica 4 Giugno 2017, 21:15 - Ultimo aggiornamento: 5 Giugno, 19:38
Una giornata intera dedicata al legittimo orgoglio per la paternità italiana del jazz. L'iniziativa è firmata da Renzo Arbore e si terrà domenica 11 giugno prossimo alla Casa del Jazz di Roma, dalle 12 alle 24, e ruota intorno all'affascinante storia di Nick La Rocca, il trombettista di origini siciliane che, alla testa della Original Dixieland Jazz Band di New Orleans, il 26 febbraio 1917 incise a New York il primo disco della storia del Jazz.

Nella sala concerti della Casa del Jazz verrà proiettato per tutta la giornata il documentario di Renzo Arbore “Da Palermo a New Orleans. E fu subito Jazz” con Lino Patruno e Claudio Lo Cascio. Realizzato tra Palermo, Salaparuta, New Orleans, New York e Chicago e diretto da Riccardo Di Blasi, il doc racconta tante vere, forti e affascinanti storie di musica, emigrazione e grandi risultati di musicisti siciliani negli Stati Uniti, di cui spesso in Italia si ignorano le gesta, l'enorme successo e l'importanza nella storia mondiale della musica.

In particolare si raccontano, con dovizia di particolari ed aneddoti scanditi cronologicamente, le vicende artistiche ed umane della “Original Dixieland Jazz Band”, composta da un gruppo di amici, quasi tutti di origine siciliana e capitanata dal palermitano Nick La Rocca. 
Fu il grande Louis Armstrong a dichiarare, in un'intervista riportata da un giornale dell'epoca, di essersi ispirato
giovanissimo alla musica di La Rocca e della sua band, creatrice come dice lui di un «Suono Nuovo». Nel doc la storia di Nick La Rocca si affianca a quella di Louis Prima, inventore dello Swing ( “Just a gigolò”,  “Buonasera Signorina” “Sing Sing Sing” e altri) e Leon Roppolo, tutti nativi di Salaparuta, in provincia di Trapani.

Scrive Lo Cascio in un suo libro dedicato a queste vicende: «A quel tempo due aziende, costruttrici dei primi grammofoni meccanici a manovella, si contendevano il nascente mercato della musica riprodotta, erano: la “Columbià e la 'Victor”; entrambe per spingere le vendite delle proprie macchine registravano dischi di grandi star
del mondo dello spettacolo, la più giovane Victor, grazie alle vendite dei dischi di Caruso e di Sousa divenne nel 1917 l'industria leader».

Poi La Rocca incise con la sua “Original Dixieland Jazz Band” un avvenimento che lui stesso ricordò dicendo, come riporta Lo Cascio,«quando la luce rossa si accese avemmo il tempo di contare uno-due e fu un miracolo come cominciassimo insieme: non so, forse il buon Dio era con noì». Era il 26 Febbraio 1917, i brani, “Dixieland Jass One
Step” e “Livery Stable Blues” pubblicati dalla Victor ebbero un successo strepitoso che sorpassò quelli di Caruso e di John Philip Sousa: un milione e mezzo di copie vendute a 75 cents ciascuna!».



 
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