Mario Vanacore e il delitto di via Poma: «Ho visto Simonetta Cesaroni solo da morta». L'informativa: «È lui il killer»

Sabato 6 Gennaio 2024, 17:18 - Ultimo aggiornamento: 7 Gennaio, 01:02

La ricostruzione

Secondo quanto ricostruito dai militari - e pubblicato dall'edizione online di Repubblica -, il pomeriggio del 7 agosto del 1990, Mario Vanacore entrò negli uffici di via Poma, dove Cesaroni lavorava da circa due mesi come segretaria. Trovatosi inaspettatamente davanti alla ragazza, l'avrebbe trascinata «nella stanza del direttore» - dove poi venne trovata cadavere - per poi tentare di violentarla, ma la giovane riuscì a colpirlo ferendolo. A quel punto - scrivono i carabinieri - «l'uomo reagisce, sferrandole un violento colpo al viso che la stordisce e la fa cadere a terra». Così si sarebbe arrivati al momento dell'omicidio con «l'uomo che si impossessa dell'arma del delitto e a cavalcioni della ragazza, supina a terra, la colpisce per ventinove volte».

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