Gianni Guido, cosa fa oggi e dove vive il mostro del Circeo. La laurea in Lettere in carcere

Mercoledì 15 Novembre 2023, 12:01 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 17:03

Il massacro del Circeo, 36 ore di sevizie: cosa successe

Nel 1975 Ghira, Izzo e Guido conoscono due ragazze e decidono di invitarle nella casa al mare di Andrea. le due ragazze in questione sono Rosaria Lopez e Donatella Colasanti e la villa in questione è quella ormai nota del Circeo.

Si erano presentati solo Izzo e Guido, però, iniziando a proporre una tranquilla serata al cinema. Poi la controproposta: «Che dite, ragazze, se invece del cinema andiamo a una festa a Lavinio? È più divertente...». Donatella e Rosaria avevano accettato, non avevano motivi di sospettare due ragazzi apparentemente simpatici e a modo. La località di Lavinio, ben più vicina a Roma del Circeo, era stata nominata dai due per rassicurare le ragazze. Durante il viaggio in auto, Izzo si fermò per telefonare al telefono fisso della villa del Circeo - di proprietà di Ghira - per accertarsi che fosse vuota. Poi la telefonata allo stesso Ghira, per dargli il via libera, annunciare il loro imminente arrivo e sollecitarlo a venire (in auto con le ragazze erano partiti da Roma solo Izzo e Guido).

Dopo un'ora di macchina l'incubo si materializzò per le giovani Rosaria e Donatella. Sarà proprio quest'ultima, durante il processo, a spiegare come iniziò l'assalto: «I due si svelano subito e ci chiedono di fare l’amore, rifiutiamo, insistono e ci promettono un milione ciascuna. Rifiutiamo di nuovo. A questo punto Guido tira fuori una pistola e dice: ‘Siamo della banda dei Marsigliesi, quindi vi conviene obbedire, quando arriverà Jacques Berenguer non avrete scampo, lui è un duro, è quello che ha rapito il gioielliere Bulgari’. Capiamo di essere in trappola e scoppiamo a piangere…»

Rosaria non tornerà mai piu' da quei giorni fuori, Donatella invece si salverà fingendosi morta e verrà ritrovata in fin di vita nel bagagliaio dell'automobile, una Fiat 127 bianca, parcheggiata in via Pola, accanto al cadavere dell'amica.

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